Oggi alle 21 Matteo E. Basta (nome d’arte del cantautore triestino Matteo Bognolo) presenta il suo nuovo ep «Lacrime» a Palazzo Manzioli (in Piazza Manzioli 5 a Isola, Slovenia). Non solo un concerto, ma anche una mostra in collaborazione con la Comunità Italiana di Isola e la graphic artist Ines Marie Flis (che ha firmato la copertina e la grafica del disco e che esporrà le sue opere su legno a partire dalle 20).

«Festeggiamo l’uscita del cd a Isola – spiega Bognolo – per molte coincidenze tra compilation slovene e riprese tv (ci sarà Music Box a girare una puntata per il programma Backstage Live)».
Dove si trova «Lacrime»?
«Il singolo/EP con 4 brani, è già in vendita nei circuiti di download digitali come itunes, amazon, etc… oppure si può scaricare sul mio sito, www.matteoebasta.it. Per ora la distribuzione è solo digitale, oltre alla vendita ai concerti. Se poi dovesse esserci un grande interesse, provvederemo anche alla distribuzione fisica del cd, nei negozi».
Quali sono le sonorità prevalenti?
«In queste ultime composizioni il genere è il pop/rock. Con la produzione di “Lacrime” (firmata e curata da Andrea F), ho avuto la possibilità di sperimentare nuove sonorità a me solitamente lontane, più elettroniche».
Da dove nasce il legame con la Slovenia?
«Dall’incontro con il produttore sloveno, ma di nazionalità italiana, Andrea F. Lui mi ha dato buoni consigli su come muovermi nel mondo della musica. Da ciò è nata una collaborazione che è sfociata nella realizzazione del singolo allo studio Hendrix di Capodistria. Sempre grazie ad Andrea F ho conosciuto Ines, e poi l’editore Alessandro Carletti Orsini di Music Force che si è entusiasmato ed ora cura la promozione radio, TV, stampa e web in tutt’Italia».
E Trieste?
«Trieste è bella perché, pur essendo un granello di sabbia in confronto alle grosse metropoli, basta girarsi un attimo per scoprire validi se non ottimi musicisti che sembrano sbucare fuori dal nulla».
A chi ti sei ipirato?
«Le influenze musicali sono tante, troppe – da James Taylor a Tommy Emmanuel o Leo Kottke per la chitarra acustica, da David Gray a Tom Petty o Sheryl Crow per il lavoro con la band, da Yello o Yazoo a Little Boots, La Roux, KT Tunstall, Eagle Eye Cherry o Kings Of Convenience per i suoni più patinati in studio. In realtà nessuno di questi è predominante, più che altro ho trovato una mia alchimia».
Esiste anche un videoclip?
«Sì. diretto e firmato dall’oramai celebre e pluripremiato Stefano Bertelli che da settimane è in rotazione su All Music e su altre emittenti e sul web, ne sono molto soddisfatto».
La tua band?
«Ora collaboro con i musicisti della band “Move & Groove”: Giorgio Biselli basso e cori, Matteo Rivierani tastiere e cori, Francesco Rigo chitarra elettrica, Massimo Felice batteria; è una band affiatata che suona insieme da molti anni ed è un vero piacere lavorare in un contesto di totale intesa musicale».
Che consiglio daresti a un musicista esordiente? 
«Di prepararsi ad un grossissimo, duro ed inesauribile lavoro senza sconti di pena se si parla di lavorare con la musica, ma se si parla invece di vivere con la musica, tutti i giorni, averla come compagna in ogni momento della nostra vita, allora non c’è bisogno di “sognare di vivere con la musica” perché la musica va vissuta a pieno senza compromessi e solo così facendo potremmo godere di tutti i suoi benefici».

Elisa Russo, Il Piccolo 29 Ottobre 2009

Articoli consigliati