Nell’immaginario collettivo i droni (aeromobili a pilotaggio remoto) vengono spesso associati alla guerra, allo spionaggio e si tende a relegarli con la fantasia in una puntata di qualche serie tv americana come Homeland o House Of Cards. Eppure basta un piccolo sforzo per rendersi conto di quanto ormai facciano parte della realtà di tutti i giorni e quanto ampia sia la gamma di utilizzi possibili, in tutti gli ambiti compreso quello industriale, dell’agricoltura ma anche dell’arte e della creatività. Questa intuizione, il triestino Max Morelli l’ha avuta già un po’ di tempo fa. Ragazzo entusiasta, sportivo e da sempre appassionato ed esperto di tecnologie, videomaker ed ora pilota di droni (con il conseguimento di licenza e certificazioni necessarie). Un operatore APR, il primo in Italia ad aver ottenuto il riconoscimento con un drone dalle caratteristiche uniche nel suo genere, spiega Morelli: «Il drone di Liquidmedia ha due paracadute e due “cervelli elettronici” così se non funziona uno subentra immediatamente l’altro. Ho fatto un investimento importante per poter lavorare nel rispetto delle norme ed in massima sicurezza. In Italia non c’è ancora alcun mezzo riconosciuto da ENAC che abbia questa tecnologia, e in una fase così delicata dove i droni spaventano e non se ne conoscono le reali potenzialità, credo sia stata una scelta responsabile».
Chissà, in un futuro non troppo lontano ciascuno di noi potrebbe avere un drone personale, un po’ come è successo con i telefoni cellulari e poi gli smartphone. «La diffusione dei droni è in crescita esponenziale e gli enti regolatori fanno fatica a tutelare lo sviluppo e la sicurezza della popolazione di pari passo. Nel giro di pochi anni avremo droni che svolgeranno compiti di tutti i tipi. Amazon li vuole usare anche per le consegne a domicilio, in Australia per distribuire i medicinali…». Morelli sarà tra i relatori del convegno previsto per giovedì dalle 18.30 alle 21 e organizzato da Impact Hub con la collaborazione della neonata Liquidmedia: «Introdurremo la realtà droni sotto vari punti di vista: opportunità, rischi, normative, utilizzi…».
Tra i tanti utilizzi possibili, Morelli ha sperimentato anche quello in ambito musicale: «Con Shaggy sul palco dell’Overjam, in accordo con staff ed artisti, abbiamo sorvolato il palco e sono arrivato fino a lui, è stato spettacolare! Ho ripetuto l’esperimento anche in altri eventi prima che la normativa lo precludesse. Sono molti i musicisti che vorrebbero avvalersi di questa tecnologia, i Muse per esempio hanno dichiarato di voler fare un concerto dove i droni saranno protagonisti, e tanti artisti li usano ormai per le riprese dei loro videoclip». Davvero mozzafiato le riprese dall’alto di Trieste: «Ho raccolto tantissime immagini, il faro, San Giusto, Miramare, Piazza Unità… e sarebbe bello riprendere eventi come la Bavisela o la Barcolana per mostrare in diretta quanto questa città sia speciale. Vorrei raccontare con le immagini la bellezza dell’Italia, dai paesaggi ai monumenti, dai mari ai monti! Il nostro è un paese da mostrare e il drone in questo è unico dal suo punto di vista». Sul suo futuro Morelli non ha dubbi: «Mi specializzerò sempre di più, è un ambito che mi appassiona: unisce tecnologia e creatività, c’è la componente ludica e la varietà con cui non ti annoi mai. Ti emoziona guardare con il suo occhio e ti intimorisce pilotare un mezzo di questo tipo, è una responsabilità. Ma quando guardi le immagini che hai catturato è una cosa bellissima e ti ripaga».
Elisa Russo, Il Piccolo 29 Aprile 2015