MAXINO “FELICITà INVINCIBILE”

Famoso per la sua carriera comica, Massimiliano Cernecca, coltiva parallelamente una passione per il cantautorato che lo porta oggi a pubblicare l’album “Felicità invincibile”: lo presenta venerdì alle 18.30 al Mast di Via San Nicolò. Anticipato dal singolo e video “Andromeda” (in coppia con la sua musa Carlotta Ruggiu), sarà disponibile sulle piattaforme digitali e anche in cd, impreziosito dal lavoro grafico e dalle illustrazioni del libretto a cura di Paolo Pascutto. «Non c’è mai stata una vera divisione tra Massimiliano Cernecca e Maxino – spiega l’artista triestino –. Le mie due passioni per l’umorismo e la musica sono nate assieme quando alle elementari facevo le parodie delle sigle dei cartoni animati, e da lì non ho più smesso. Con il digitale sono cambiati i mezzi e le possibilità, ma non lo spirito. La musica è arrivata quando ho iniziato a suonare il pianoforte e innamorarmi dei cantautori italiani. L’avvento di internet con YouTube e Facebook ha fatto il resto». Tra i suoi riferimenti cita Vasco, Battisti, Ligabue, Dalla, Zucchero, Baglioni, Ruggeri, Elio e i Queen. «Per il pubblico all’inizio c’è stata un po’ di confusione, non sapevano dove collocarmi. YouTuber, comici, cantautori, autori, musicisti. Alla fine la mia identità è proprio non averne, l’essere un po’ di tutto, dal video più stupido alla canzone più impegnata, dal brano in dialetto al videoclip in italiano».

Come nasce “Felicità invincibile”?

«Il principale motore è stato il mio amico Alberto Bravin (Pfm, Big Big Train). Tempo fa gli ho fatto sentire le demo: per me erano già a posto. Ma mi ha tassativamente vietato di pubblicare un album “alla buona”, si è preso carico di tutta la produzione musicale coinvolgendo musicisti come Francesco Cainero, Marco Poznajelsek, Paolo Marchesich e molti altri per dare un’identità più concreta al progetto. Gli strumenti veri hanno (ovviamente) svoltato il sound e non si è occupato solo dei mixaggi, ma anche di dare una direzione generale al disco, rendendo più omogeneo il tutto nonostante la varietà di generi contenuti».

È un concept sull’amore?

«Tutti i brani contenuti sono delle dediche a Carlotta, a cui mandavo canzoni, poesie, appunti: erano solo per lei. Poi guardando la quantità di materiale ho pensato che poteva essere un’idea carina raccoglierle, arrangiare i brani, musicare le poesie».

Come ha superato il pudore di mettersi così a nudo?

«E chi l’ha superato? Io no di certo. I brani sono cronologici. Si inizia con “Quel che non sarà”, una canzone che ho scritto due giorni dopo averla incontrata, e parla di un sogno impossibile, per poi passare ai primi momenti assieme, all’esplosione emotiva e alla tranquillità espressa dalla title track».

Che ruolo ha questa vena cantautorale nel suo percorso?

«C’è sempre stata e sempre ci sarà, come diceva Gino Paoli “se la gente le vuole le canto volentieri, se non ne vorrà più le canterò agli amici”. Nella mia carriera artistica ho visto succedere talmente tante cose inaspettate che ho imparato a prendere ciò che arriva come un regalo. Spero che qualcuno possa emozionarsi ritrovandosi, come succede a me ascoltando i miei autori preferiti. È l’unico obbiettivo».

Prossimi appuntamenti?

«Intanto il 6 al Mast, non a caso è il compleanno di Carlotta. Non escludo anche una versione tutta live dell’album in castello di Miramare: per un disco che Massimiliano dedica a Carlotta, non vedrei location più adatta. Evitando possibilmente successive tournée in Messico. E poi sarà un’estate intensa».

Elisa Russo, Il Piccolo 4 Maggio 2022  

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