MIRIAM FORESTI a Parole Controvento il 24.01.20

«Un posto dove imparare ad apprezzare le piccole cose, sentirti libero di essere te stesso, dove pensare all’amore di una sera e a quello che ti travolge con il suo meraviglioso rumore, dove puoi dare un valore anche a quei momenti in cui ti senti perso, osservare il susseguirsi delle stagioni senza timore, dove puoi ricominciare ogni volta che vuoi, perché sai che esiste sempre una seconda chance»: benvenuti ne “Il Giardino Segreto”, album d’esordio di Miriam Foresti, dal vivo venerdì alle 20.30 da Parole Controvento in Via Vecellio 1/b.

Di origine romana, cresciuta a L’Aquila, da quattro anni vive a Udine, a Trieste ha già suonato all’Hangar, Round Midnight e Loft con Amazin’ Gospel (quartetto vocale femminile gospel/soul fondato nel 2010), ma sarà la prima volta che porta il suo progetto solista. Diplomata in canto jazz al conservatorio dell’Aquila (disciplina in cui ha continuato a specializzarsi al Tomadini di Udine), “Il Giardino Segreto” è il suo primo disco di brani originali dei quali ha scritto musica e testi e ne ha curato gli arrangiamenti, coniugando l’amore per il folk, il blues e il jazz con il pop; registrato alla Casa del Jazz di Roma, è uscito per l’etichetta Isola Tobia Label e vede la partecipazione di oltre quindici musicisti, ospite speciale Javier Girotto, il sassofonista e compositore jazz di fama internazionale. Tra le tante esperienze, dal 2011 al 2017 Foresti è stata la voce solista negli spettacoli “Sciuscià ed altre storie” e “Un incontro tra Cinema e Teatro” di e con Davide Cavuti e Michele Placido, per gli stessi ha registrato il brano “Rosamunda” nella colonna sonora del film “Itaker” di Toni Trupia con Michele Placido e Francesco Scianna; ha partecipato al programma televisivo “Nuovi Talenti” in onda su Raiuno. «Nel disco – racconta la cantante – ci sono brani recenti e altri che risalgono a dieci anni fa, era il momento di tirare le somme. Sono autobiografici, mettersi a nudo è stato uno sforzo ma anche un bisogno, penso che qualcuno ci si possa rivedere, il messaggio di fondo è che dopo dei fallimenti tutto si può ricominciare, a volte nonostante disastri enormi (avevo in mente il terremoto, che per me è stato una spinta a dedicarmi a tempo pieno alla musica). Il titolo cita l’omonimo libro di Burnett che da bambina mi aveva emozionato, ero molto timida, ultima di sei figli, mi sentivo un po’ inascoltata e quindi mi piaceva immaginare di trovare un giorno un posto mio. Alla fine l’ho trovato». Miriam, voce e chitarra, a Trieste sarà accompagnata da Alan Malusà alla chitarra e Emanuel Donadelli alla batteria. «Siamo in un periodo in cui fare musica dal vivo è complicato – aggiunge – ci sono i teatri ma i club non sono più così in voga, il pubblico ci va per bere qualcosa e il concerto è secondario, serve una zona franca in cui poter ascoltare con più attenzione, anche stando vicini, senza il classico palco. Gli spazi come Parole Controvento sono oro e spero che durino nel tempo». «Sto già lavorando a un nuovo disco – conclude – una suite dedicata a Nick Drake che è stato l’argomento della mia tesi al conservatorio. A febbraio entro in studio, e continuerò i live compatibilmente con i miei impegni di mamma».

 

Elisa Russo, Il Piccolo 23 Gennaio 2020

 

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