Il batterista triestino Moreno Buttinar ha avuto l’onore di prendere parte a un progetto dedicato ai Cream, la leggendaria formazione blues rock britannica formatasi nel 1966; si tratta di una registrazione audio e video realizzata a Abbey Road, nel famoso studio 2 che ospitò anche i Beatles, che verrà pubblicata nei prossimi mesi e conterrà 18 canzoni. Partecipano musicisti storici, a partire dai due Cream originari: il chitarrista e cantante Eric Clapton e il batterista Ginger Baker (il terzo componente, il bassista Jack Bruce, è morto nel 2014; presente al tributo suo figlio Malcolm). Si sono aggiunti Bernie Marsden (Whitesnake), Pee Wee Ellis (sassofonista e capo orchestra di James Brown, poi con Van Morrison, Maceo Parker); tra gli altri big ci saranno probabilmente Ed Sheeren, Sting e altri da annunciare.
Buttinar, allievo di Gabriele Centis («Lo considero il mio mentore», dice), ha iniziato la sua carriera nel 1997 con la celebre cantautrice slovena Lara-B; nel tempo ha suonato con tante star, tra cui Dana Gillespie, Georgie Fame, Bob Margolin, Lousiana Red, Boško Petrović, Lucky Peterson… Dal 2004 è anche al fianco del triestino Mike Sponza, racconta: «Tre anni fa Mike voleva che il suo disco “Ergo Sum” fosse prodotto agli Abbey Road Studios; grazie all’amicizia con il batterista Nikolaj Bjerre (Ian Siegal, Lamb) siamo entrati in contatto con il produttore Rob Cass che ha un suo studio all’interno di Abbey Road (ha lavorato con Jack Bruce, Brian May, Slash, David Coverdale, Ian Paice…). Con Cass è nata una grande sintonia che ci ha permesso di collaborare con musicisti pazzeschi, per esempio la sezione fiati e le coriste di Amy Winehouse e Tom Jones. Dopo quell’album Mike ha deciso di lavorare ancora con Cass, gli ha esposto l’idea per il nuovo album e lui ha pensato che potesse essere una bella combinazione collaborare con Pete Brown (paroliere per i Cream, inclusi brani come “White Room”)». Dopo aver registrato il nuovo disco con Sponza (in uscita quest’anno) il batterista triestino viene richiamato a Abbey Road: «Rob mi ha proposto di far parte di un tributo ai Cream, per cui avrei dovuto raggiungerlo in studio, partecipare alle prove con gli altri musicisti e registrare un brano. È stato vago nei dettagli
, quindi sono arrivato nello studio 2, quello dei Beatles, senza sapere molto (a parte i brani, su cui mi ero preparato). Lì ho trovato una troupe televisiva con nove telecamere che avrebbe realizzato un documentario e la batteria pronta: quella di Ginger Baker. Arrivano i musicisti con cui devo suonare e scopro che sono Bernie Marsden, Pee Wee Ellis, Malcolm Bruce. C’era un team di almeno 30 persone con cui si è creato un bel clima, mi hanno supportato e incoraggiato ed è andata molto bene. È stata un’esperienza che mi ha dato tanta forza e conferme. Ho avuto l’onore di suonare la batteria di Baker, la stessa che avevo visto in tv alla Royal Albert Hall». I Cream, infatti, suonarono lì nel 1968 per il loro concerto d’addio e poi di nuovo per la reunion nel 2005, in una serie di quattro show che hanno dato vita a un doppio cd e dvd. Prosegue Buttinar: «Più conosco persone dalle carriere leggendarie come Baker più scopro un loro atteggiamento che mi ricorda un po’ Forrest Gump, cioè parlano con candore assoluto di cose grandissime che hanno fatto, quasi senza rendersene conto».
Buttinar gestisce anche un’etichetta discografica e una società editoriale, dal 2008 si è trasferito in Svizzera ma mantiene le radici nella sua città, dove collabora con molti artisti sia come batterista che come produttore, conclude: «Una parte del mio cuore rimane a Trieste dove ci sono delle contaminazioni con culture diverse che possono far nascere alchimie interessanti».
Elisa Russo, Il Piccolo 28 Gennaio 2018