Apprezzato dal vivo nel corso degli ultimi tre anni, il Movimento Cumbiero consolida ora il suo percorso pubblicando l’album di debutto, intitolato semplicemente “Movimento Cumbiero” e lo presenta in concerto al Teatro Miela venerdì alle 21.30, con una formazione allargata ai membri della 1000Streets. Direttore artistico del Movimento è il cantante, chitarrista e compositore argentino Baltazar Avila, già fondatore della band reggae RonDamon (con la quale ha prodotto tre dischi con la Sony, alcuni suoi brani contano milioni di visualizzazioni), trasferitosi a Trieste per ragioni di cuore. Qui ha trovato non solo l’amore, ma anche dei preparatissimi musicisti: Francesco Pignataro alle tastiere, Pietro Ricci alle percussioni, Andrea Medeot al contrabbasso. Un ritmo nato in Colombia cinque secoli fa, dall’incontro di tre culture: quella indigena, quella africana degli schiavi e quella dei conquistadores spagnoli, la cumbia è un genere che negli ultimi anni ha preso piede anche in Italia. Il sound del gruppo triestino è caratterizzato, oltre che dalla influenza latina, dall’ispirazione psichedelica della cumbia peruviana. La spezia in più aggiunta alla ricetta è proprio la componente triestina, i testi in italiano e spagnolo, infatti, raccolgono suggestioni che a “Balta” sono arrivate dalla sua città d’adozione. E allora ecco “Vacilando en Valmaura” o ancora “Il fumo”: «Mi sono ispirato – racconta l’artista argentino – alla vista dal mio rione che da una parte si apre spettacolare al bosco, verso la Valle, il Carso ma dall’altra c’è il fumo delle fabbriche che ti tappa la visuale magnifica. Racconto la vita bella che si cela dietro quel fumo». Altro brano di punta è “Stanco del reggaeton”: «Contro il maschilismo e la banalità che c’è in quel tipo di musica, è la prima canzone che ho scritto in italiano, qui a Trieste. Nel 2016 da Mar de la Plata ho cominciato a viaggiare suonando – racconta Baltazar – in Bolivia, Perù, Ecuador, Colombia, fino in Costa Rica. Dall’Argentina al Messico, ovunque andavo, risuonava sempre e solo il reggaeton. Arrivato qui, la mia ragazza mi ha portato in un locale in Via Torino, ed ero curiosissimo di scoprire che musica avrei sentito. “Non è possibile!” mi sono detto. “Anche qui il reggaeton!”».
Il disco esce per l’etichetta Epops e vede tanti ospiti: le percussioni di Maurizio Ravalico (triestino residente a Londra che ha collaborato con Paul McCartney, James Taylor e Jamiroquai), Alessandro Petrussa, Paolo Calella, il trombone dell’argentino Luppo Gesualdi, la tromba del cubano Gil Henderson, il sax di Giovanni Cigui e guest in un brano i Cacao Mental, band di cumbia psichedelica nata tra Milano e il Perù, accasata a La Tempesta Dischi. Alla parte tecnica della registrazione: Davide Linzi (fonico di Blanco, Negrita, Ultimo), Moreno Buttinar, Matteo Rossi, Fulvio Zafret, Tiziano Bole (Little Paris). «Al Miela – conclude Pignataro – suoneremo tutto l’album, con l’aggiunta di diverse cover che hanno fatto la storia della musica cumbiera, una ventina di canzoni per due ore di show, ci sarà parte della 1000Streets, saremo in nove sul palco (con l’aggiunta di Denis Zupin e Marco d’Orlando alle percussioni, Gabriele Marcon e Martin Dequal alla tromba, Riccardo Pitacco al trombone), ospite Chiara Gelmini (Les Babettes) in alcuni pezzi e a chiudere un dj argentino». Nel 2021 il Movimento Cumbiero aveva partecipato al Miela Music Contest classificandosi secondo: oggi è pronto a tornare su quel palco da protagonista.
Elisa Russo, Il Piccolo 24 Novembre 2022
