Il 2016 si aprirà con una mini tournée croata per i Nasty Monroe: la promettente band triestina suonerà il 7 gennaio a Zagrabia, l’8 a Sisak, il 9 a Bjelovar (tutte le serate con inizio alle 21). I Nasty Monroe hanno esordito con un ep intitolato “Details of a Violence” registrato e mixato al Track Terminal Studio, disponibile in vinile e in digitale. I componenti sono di età compresa tra i 20 e i 25 anni ma con le idee chiare in campo musicale: Simone Sgarlata alla voce, Jeff Sheridan alla chitarra, Mathias Butul alla batteria (suona anche nei Brazos Black Suit Trio, sul palco di Piazza Unità a Capodanno) e Marco Curatolo (già con Shock Rocket, formazione glam rock slovena) al basso. Si dichiarano influenzati dal blues e dai classici del rock anni ’60 – ’70. Tra le ispirazioni: Bowie, T. Rex, Iggy Pop, Hanoi Rocks, Mötley Crüe, Stone Temple Pilots.
Che significato ha il vostro nome?
«Si riferisce alla dicotomia delle cose», spiega Jeff Sheridan, «ci siamo immaginati una Marilyn Monroe lontana dal suo stereotipo di ragazza copertina anni ’50, ispirandoci ad una versione più intima e sincera, problematica e dannata, “nasty”. Le cose non sono mai come sembrano».
Il vostro tratto distintivo?
«Voler proporre una musica sempre attuale e dinamica, non vogliamo costruire una gabbia intorno a noi rinchiudendoci dentro un determinato genere ma vogliamo spaziare e sperimentare qualsiasi cosa ci stimoli. Non sopportiamo i progetti rock revival o di stampo classico che hanno poco o niente da dire».
Suonate molto internazionali.
«Le nostre influenze provengono tutte da artisti inglesi o americani, non siamo assolutamente in sintonia col mercato discografico italiano degli ultimi trent’anni e non ci sentiamo rappresentati da esso, per noi è naturale oltre che imperativo cercare di raggiungere un mercato internazionale cui facciamo riferimento e che sentiamo come nostro».
Sembrate molto attenti anche ai dettagli extra-musicali.
«Per noi gli aspetti estetici sono fondamentali tanto quanto la musica, siamo molto attenti ai nostri look e a quello che vogliamo esprimere con essi, lo sentiamo come un nostro punto di forza oltre che particolarità, ogni concerto, video o session fotografica dev’essere unica e impostata in base a come ci sentiamo e a come percepiamo l’ambiente e l’energia attorno a noi, la nostra attitudine cambia e si evolve come cambiamo noi giorno per giorno».
Punti di forza e di debolezza della musica made in Trieste?
«Per fortuna si suona molta musica originale, ci sono strutture che lavorano all’underground triestino e non, offrendo costantemente buona musica dal vivo (ad esempio il gruppo Tetris) e associazioni che aiutano i musicisti ad emergere ed entrare in contatto anche con realtà internazionali (Trieste is Rock). A Trieste c’è molta fame di musica live, purtroppo a volte mancano le strutture attrezzate a certi tipi di eventi e volontà superiori per sviluppare progetti più stimolanti a livello locale».
Elisa Russo, Il Piccolo 31 Dicembre 2015