NICK MASON A PALMANOVA IL 20.07.23

«Ci concentriamo sul repertorio dei primi anni dei Pink Floyd, dal 1965 al 1972, con tante canzoni scritte da Syd Barrett precedenti a “The Dark Side of The Moon”, comprese anche un paio di colonne sonore per il cinema che avevamo realizzato». Sarà Nick Mason, il leggendario batterista dei Pink Floyd, l’unico componente fisso dell’intera vita della band, ad aprire la sezione musicale di Onde Mediterranee, giovedì alle 21.30 in Piazza Grande a Palmanova, con un concerto da quasi tutto esaurito (dalle 19.30 biglietteria e ritiro accrediti in Borgo Aquileia, per chi ha già il biglietto, accesso da Borgo Udine, apertura cancelli alle 20).Mason arriva in regione per la seconda tappa di “Saucerful Of Secrets”: «Abbiamo scelto di riscoprire quel materiale – continua Mason – proprio perché in qualche modo il grande successo di “Dark Side” ha oscurato quello che c’è stato prima, che invece ha grande valore. All’inizio avemmo più successo in Europa che in America, per questo credo che il repertorio degli esordi sia ancora più appetibile per gli europei». Lo accompagna una super band formatasi nel 2018 e composta da Gary Kemp, mente degli Spandau Ballet, Lee Harris dei Blockheads, Guy Pratt, bassista dei Pink Floyd dal 1987, e dal compositore Dom Beken. Non un semplice tributo, ma un ritorno agli albori e al loro periodo più psichedelico e all’avanguardia; un modo per «catturare lo spirito dell’epoca», come detto dallo stesso Mason, e trasmetterlo al pubblico attraverso tracce estratte da dischi quali “The Piper At The Gates Of Dawn”, “A Saucerful Of Secrets”, “More” e “Ummagumma”. «Non ho ricordi così nitidi – prosegue Mason – sono passati cinquant’anni ma posso dire che sicuramente dal vivo eravamo più focalizzati sull’improvvisazione che sulla ripetizione precisa degli album. In questi anni mi sono reso conto che voglio fare la stessa cosa di allora, stare su un palco a suonare».

«Il rock’n’roll esplodeva – ricorda il batterista britannico nato nel ’44 ripensando alla sua primissima esperienza – quando, assieme ad altri ragazzini, decidemmo di mettere su una band. Nessuno di noi sapeva suonare una nota. Con 7 sterline e 50 ricevute a Natale, andai in un negozio di strumenti e con quei soldi presi i primi pezzi per assemblare una batteria, e me li trascinai in metropolitana, non so come. Più tardi mi sono trovato nella band giusta al momento giusto, il resto è storia». Nel 1963, frequentando il Regent Street Polytechnic, si unì a Richard Wright e a Roger Waters per formare i Sigma 6, embrione di quello che sarebbe diventato uno dei più grandi gruppi della storia. Si stima che i Pink Floyd, inseriti nella Rock and Roll Hall of Fame nel 1996, fino al 2008 abbiano venduto circa 250 milioni di dischi in tutto il mondo. Quello di Mason è uno stile particolare: «Nato dal fatto che all’inizio non avevo le competenze tecniche per fare cose più avanzate, e quindi mi sono ingegnato da subito per trovare un modo mio. Vidi Ginger Baker suonare con i Cream nei ‘60 e pensai: “Questo è quello che voglio fare”. La musica bella è tutta quella che ti piace, ti fa stare bene. Fare musica crea dipendenza e puoi divertirti in sala prove più che davanti a 50 mila persone». 

Elisa Russo, Il Messaggero Veneto 19 Luglio 2023 

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