16 novembre 1991: i Nirvana suonarono al Teatro Verdi di Muggia (Trieste)
16 novembre 2016: a 25 anni di distanza, una serata per ricordare il leggendario evento, sempre al Verdi di Muggia, dalle ore 20.30
Sono passati 25 anni dallo storico concerto dei Nirvana al Teatro Verdi di Muggia. Tanto leggendario che fino a pochi anni fa (quando in rete ancora non circolavano foto e registrazione audio dell’evento) qualcuno dubitava perfino che la band di successo mondiale fosse davvero passata per di qua.
http://www.nirvanaguide.com/images.php?id=911116
Oggi anche i più scettici, magari quelli troppo piccoli all’epoca, o addirittura nati dopo quella data o, ancora, quelli che clamorosamente se la fecero sfuggire, si sono convinti che sì, Kurt e soci passarono davvero di qua.
Era, tra l’altro, una stagione abbastanza fertile di concerti in città, il 3 novembre sempre al Verdi di Muggia passarono i Mordred e gli Atom Seed; la sera dopo i Nirvana ci furono i Ritmo Tribale al Teatro Miela… E diciamolo: quel 1991 fu un anno speciale per la musica, da “Blood Sugar Sex Magik” dei RHCP al “Black Album” dei Metallica, solo per citare due uscite fondamentali.
È assodato che sì, i Nirvana suonarono a Muggia sabato 16 novembre 1991.
Soggiornarono all’hotel Lido di Muggia dove si tenne anche una conferenza stampa molto informale (ricordo un unico aneddoto: un intervistatore con un inglese approssimativo volle fare una domanda sulle loro influenze musicali ma “under influence” venne facilmente interpretato da Kurt come “sotto influenza di sostanze” e gli rispose in maniera pungente/sarcastica… Le sue risposte furono tutte comunque abbastanza svogliate, più loquaci gli altri due Nirvana). La sera precedente il concerto, Kurt rimase probabilmente in albergo (racconta Fabrizio Comel di Globogas che lasciò un conto telefonico di… un milione e mezzo di vecchie lire! Chissà, magari una lunga chiamata notturna con Courtney?), mentre Krist e David furono portati – credo da Alex Fabbro e/o dai fratelli Furlan – al Nutty Bar in Via Madonnina (locale di Lorenzo Fragiacomo). Dice che quando Krist tirò fuori un pacco di banconote delle vecchie lire per pagare le birre, Fragiacomo lo bloccò e offrì loro la bevuta (passando ironicamente nella leggenda triestina come “l’unica volta che Lorenz offrì un giro”). Presente quella sera al Nutty, tra gli altri, dj Freddy, molto attivo in quegli anni a Radio Fragola, che aveva donato ai due Nirvana una torta fatta da sua mamma (questo e altri aneddoti mi derivano dai miei diari di quindicenne che sono andata a rileggermi con sommo divertimento).
La sera del concerto io e mio fratello Ricky eravamo assieme al nostro amico e mentore Fabio Giacomini (che oggi vive a Torino): era dj a Radio Fragola, un po’ più grande di noi e ci passò un sacco di musica e dritte e pure passaggi in macchina (compreso quello a Muggia). All’epoca Fabio filmava molti concerti (ad esempio i Ritmo Tribale al Miela la sera successiva) e chiese a Fabbro di poter riprendere anche i Nirvana, purtroppo non gli fu dato il permesso a causa di un’esclusiva concessa a VideoMusic (che secondo me, però, alla fine non filmò affatto).
Sfatiamo subito un altro falso mito:
“i Nirvana passarono a Trieste da sconosciuti”. Sta cippa!
I Nirvana erano la band del momento.
Fattene una ragione.
Se fossero passati nell’89 con “Bleach” e Chad Channing alla batteria, ve la farei passare, che insomma erano ancora di nicchia.
Ma il 10 settembre 1991 era uscito il singolo “Smells Like Teen Spirit”. Il 24 settembre era uscito l’album “Nevermind” su Geffen. Il 27 ottobre, per il mio 15esimo compleanno avevo ricevuto in regalo da Ricky il vinile (e quindi il disco arrivava anche nelle mani di una quindicenne in culo al mondo). Il 16 novembre, insomma, sapevamo di andare a vedere la band del momento. Ed eravamo giustamente emozionati.
Avemmo la fortuna di vederli a Muggia perché il tour era stato fissato qualche mese prima e ancora non si aveva la percezione di ciò che sarebbe successo (immagino quanto, nel giro di poco, il cachet della band sarebbe lievitato). Si stimava (sperava) che “Nevermind” potesse vendere 250 mila copie, come “Goo” dei Sonic Youth. E invece raggiunse in fretta 10 milioni di copie! (Credo che ad oggi siano quasi 30 milioni o forse molte di più). Inoltre, originariamente la data avrebbe dovuto tenersi a Lubiana: sono stati diffusi dei fax dell’epoca di Irene Povse (Buba Booking Promotion) che cercava di accordarsi con il manager dei Nirvana già a marzo ’91 ma il precipitare della situazione nei Balcani fece saltare il progetto e forse per questo si aggiunse una data “di confine” a Trieste.
Altro mito da sfatare: ho letto da qualche parte che al Verdi di Muggia c’erano 200 persone.
Ma magari: avremmo respirato!
Il concerto era sold out, mai visto il Verdi così pieno (non so se la capienza sia di 800-1000 o più). Comunque ho ancora vivo il ricordo della calca. Entrare fu un’impresa. E guadagnarsi uno spazio al lato sinistro della sala fu avventuroso. Tutto abbastanza tranquillo per gli Urge Overkill che aprivano le danze (e che sarebbero diventati molto popolari qualche anno dopo, con un loro brano inserito nella colonna sonora di “Pulp Fiction”), ma quando i Nirvana attaccarono con “Drain You” ci fu un’onda tale di gente che per poco non ti ritrovavi fuori dal teatro. Un’onda che si mosse compatta. Qualcosa che succede alla prima nota, anzi un momento prima. Quando il carisma di un illuminato oscuro come Kurt sale sul palco, una scintilla si accende per la sola presenza. Poco da fare: non lo scegli. Ci nasci. Benedetto e maledetto Kurt. Bello e no, non indossava una camicia a scacchi quella sera.
Non lo so gli altri, ma io lo sentivo che lì stavamo facendo un pezzo di storia. Ed era eccitante.
Qualcuno scelse di uscire dopo qualche pezzo, per respirare. Si moriva di caldo, ma non mollai. Poche chiacchiere durante il concerto (mi pare che Kurt non disse nulla e forse solo Novoselic qualcosa all’inizio – che citò i Bijelo Dugme di Goran Bregovic). Ma la musica, signori, la musica… una sberla dopo l’altra. E se vogliamo riconoscerci un primato: “Smells Like Teen Spirit” fu suonata per la prima volta su un palco italiano.
E no, non erano proprio tutti sloveni/croati.
Ricordo molti triestini presenti. Qualcuno oggi non c’è più, perché 25 anni non sono pochi. Qualcuno vive altrove. Qualcuno è un volto visto ai concerti ma a cui non so dare nome. Altri ancora suonano e fanno ancora parte della “scena” (gli allora Silence e oggi Damned Pilots, gli Upset Noise, Max Barze, Roby de Olga, Tina Cellar, Dj Stoner…).
La sera dopo, al Bloom di Mezzago più di 500 persone rimasero fuori dal locale, per il sold out.
Insomma, i Nirvana nel ’91 erano sconosciuti a chi non seguiva la musica o aveva le orecchie foderate di prosciutto.
I Nirvana nel ’91 erano la cazzo di band del momento.
Punto.
Fattene una ragione!
Sono contenta (e per fortuna non fu l’unica volta) di essere stata presente nel presente (o un pelino in anticipo).
Avemmo la fortuna di vedere i Nirvana nel momento più bello in assoluto:
con la formazione Kurt-Krist-Dave, con “Nevermind” fresco d’uscita, prima che il music business/Mtv/Courtney/l’eroina/I hate myself and I Want to die/alcol+Roipnol a Roma/le camicie di flanella sui giornali di moda/la scazzata comparsata in TV dalla Dandini e tutta la macchina mostruosa si fottesse tutto.
Devo dire che mi si spacca un po’ il cuore a tornare al Verdi a celebrare i Nirvana 25 anni dopo.
Il motivo principale è che il mio rapporto con i Nirvana si interrompe il 5 Aprile 1994.
Con la morte di Kurt, per me è finito tutto.
Mi ha sempre fatto troppo male, riascoltarli.
Se ad una festa partiva una “Come as you are” a me partiva il magone istantaneo.
I Nirvana sono stati la band della mia adolescenza tormentata. Kurt mi ha lasciato pochi mesi prima che compissi 18. Ed ho voluto lasciarli relegati lì, in quel periodo bellissimo e mostruoso. Non ho voluto, negli anni successivi, seguire le polemiche, capire se quello di Kurt fosse stato suicidio o omicidio, le beghe, El Duce, Courtney strafatta e rifatta, Frances Bean che cresce e diventa uguale al papà, i tributi, i gadget, le magliette, l’isterismo postumo… Tutto seguito da lontano. Piuttosto, ho seguito il percorso di Grohl: crescendo ho scelto la parte sana e non quella malata. Tanto più che poi ci ha lasciati pure Layne Staley e quindi il grunge e Seattle rimaneva un buco nero e lontano – down in a hole proprio. Solo in questi giorni, a 25 anni di distanza mi sono rituffata in questi soli tre dischi folgoranti (e bhe poi c’è l’unplugged che levati e “Incestiside”), e i documentari “Kurt Cobain: Montage of Heck” ed il bellissimo “Kurt Cobain: About a Son” dove Kurt parla a cuore aperto e brilla nella sua intelligenza-umiltà-ipersensibilità, e qualche libro come “Il grunge è morto” di Greg Prato (Odoya). E non fa più così male come faceva nel ’94, perché con il tempo tutto prende un significato, anche morire a 27 anni e restare per sempre giovani, per sempre belli, per sempre post adolescenti misantropi “negative creep”.
Ciao Kurt,
solo ora faccio pace con il tuo destino.
E con il mio.
Mercoledì 16 Novembre a 25 anni di distanza sarò al Verdi di Muggia ed avrò il piacere di presentare/introdurre una serata di ricordi e musica con questo programma:
4 CHIACCHIERE CON:
– organizzatori dell’epoca (tra cui Alex Fabbro, all’epoca Rock Alliance e oggi Hub Factory e qualche rappresentante di Gobogas)
– giornalisti (tra cui Furio Baldassi de Il Piccolo)
– fan (siete tutti invitati!)
per ricordare con aneddoti e racconti quella storica giornata.
TRIBUTO ACUSTICO TRIESTINO:
– Nasty Monroe (acoustic duo): Simone Sgarlata e Jeff Sheridan nella versione acustica del quartetto hard rock.
– Dorina Leka: una delle più belle voci di Trieste.
– Beat on Rotten Pilots: un duo a sorpresa frutto di due progetti musicali diversi… il nome è un indizio (ovvero i Beat on Rotten Woods incontrano i Damned Pilots)
TRIBUTE BAND:
Poottana Play For Money – Nirvana Tribute Band (UNPLUGGED VERSION)
Da Milano energia alla stato puro. La splendida voce di Andy, attitudine punk, tantissima esperienza on stage, cura dei suoni, una potente base ritmica, chitarre e bassi distrutti sul palco, sono gli elementi vincenti dello spettacolo. La band si forma nel 2013 e dopo una serie di concerti girando il nord Italia fino a raggiungere la Svizzera, sbarca in agosto nella terra del grunge. A Seattle propongono il loro show in alcuni club storici (Comet Tavern, Central) e partecipano al Layne Staley Tribute, evento ufficiale organizzato in memoria del cantante degli Alice In Chains.
Negli States la band riscuote un gran successo e torna carica e pronta per nuovi show.
Nel 2014 la band partecipa al Layne Staley Italian Tribute a Milano e alla serata dedicata a Kurt Cobain per il compleanno del mitico Bloom di Mezzago, locale dove suonarono per ben due volte i Nirvana.
A inizio 2015 la band partecipa ad una serata evento presso La Fabbrica del Vapore di Milano, un concerto durante la mostra fotografica Nirvana Punk To The People, esposti gli scatti di Charles Peterson, Kevin Mazur e Kirk Weddle.
Ad agosto tornano a Seattle e partecipano ancora al Layne Staley Tribute ed è sold out al Crocodile, uno dei locali più prestigiosi in città.
GRAN FINALE ELETTRICO:
Una superband triestina creata per l’occasione farà chiudere la serata con l’energia giusta:
Andrea “Cipo” Belgrado: voce e chitarra (King Bravado, Elbow Strike, Black Mamba Rockexplosion)
Michele Chiesa: basso (King Bravado, Blue Cheese)
Andrea “Zano” Zanolla: batteria (My space Invaders)
❚ TICKETS ❚
I biglietti sono disponibili presso:
SEDE TRIESTE IS ROCK (Via Crosada 3) LUNEDì e GIOVEDì dalle 17 alle 19 – MARTEDì dalle 11 alle 12
– Ticketpoint, Corso Italia 6/c, Trieste (TICKET NON SOCI)
– Libreria Minerva, Via San Nicolò, Trieste – Tel. 369340 (TICKET NON SOCI)
– Animal’s club, Via Udine 57/d, Trieste – Tel. 040 418996 (TICKET NON SOCI)
– Animal House, Strada di Fiume 7c, Trieste – Tel 040/2604428. (TICKET NON SOCI)
– Caffè TeatroVerdi di via S.Giovanni 2 e 4 – Muggia – tel. 040 271155 (TICKET NON SOCI)
Di seguito i prezzi:
SOCI TRIESTE IS ROCK: prevendita 10 euro – intero 12 euro
NON SOCI: prevendita 12 euro – intero 15 euro