Sabato, dalle 21.30, l’Ausonia di Riva Traiana ospita l’ottava edizione del Festival «Nite For Ixis», nato per ricordare il dj triestino Luca «Ixis» Kirchmayr che perse la vita in un incidente stradale l’11 gennaio 2005. Dicono gli organizzatori: «Questa è una festa per ricordare un amico. E chi meglio degli amici che appartenevano al suo mondo, quello della musica, potrebbe tenere vivo il ricordo di un personaggio fantastico quale era il grande Ixis?». Si alterneranno quindi sul palco tre gruppi i cui generi musicali erano tanto cari a Luca: Shandon, Makako Jump (la band triestina festeggerà i suoi dieci anni di attività con due ospiti speciali sul palco: Bunna degli Africa Unite e Furio degli Ska J) e Curtis Jensen & Cats on the Nip (trio rockabilly proveniente da Copenaghen/Vienna). Come da tradizione, la notte per Ixis vedrà alternarsi in consolle tanti dj: Papastuff, Mr.France, In Orbita Dj Set, Steve Selecter e Michele Poletto.
Gli Shandon, con il loro intreccio di punk, ska, rockabilly, hardcore hanno deciso di riproporre un reunion-tour a sette anni dal loro scioglimento. Valery Records (in collaborazione con Ammonia Rec.) pubblicherà il loro ultimo cd «The best of, The rest of». Conterrà i loro brani di maggior successo (Best of) e anche tante canzoni che molti non hanno mai conosciuto perchè contenute in EP o compilation (Rest of). Lamberto Bello, uno degli organizzatori della serata, commenta: «erano uno dei gruppi preferiti di Ixis e mi sembra una cosa molto romantica che la loro reunion coincida con il Festival. Quando sul palco sale chi era veramente amico di Ixis si trasmette un’atmosfera particolare, il cast di quest’anno è molto forte da questo punto di vista».
Olly, chitarra e voce degli Shandon, conosceva bene il dj triestino prematuramente scomparso e negli anni scorsi, con il suo progetto The Fire, gli dedicò una canzone: «C’è stato un periodo in cui ero molto vicino ad Ixis ed anche a Steve (la sua metà artistica). Molto spesso hanno ballato con noi sul palco ed è stato un motivo di festa, abbiamo condiviso tante baldorie da fine concerto. Ed è così che preferisco ricordarlo, sempre».
Gli Shandon in dieci anni di vita hanno lasciato un segno molto forte nella storia del rock’n’roll, crossover, ska core…
«Non sappiamo neanche noi definirlo, certo è che siamo stati associati a quella scena che includeva Punkreas, Persiana Jones, Vallanzaska, Derozer… ovviamente non mi lamento di questa cosa, però ci sentivamo un po’ diversi, forse perché noi cantavamo in inglese e loro quasi tutti in italiano. Noi guardavamo un po’ al mercato internazionale, cercavamo di scappare il più possibile da questo paese. Infatti abbiamo fatto dei tour all’estero che ci facevano sentire come una band che aveva qualcosa da dire e non soltanto nel proprio orticello».
Siete ritornati, dopo lo scioglimento di diversi anni fa, con una data a Milano per la Festa di Rock Tv.
«È stato emozionante e scomodo! Un po’ come uscire con un’ex fidanzata: ti si riaprono certe porte, ricordi i momenti belli di una relazione ma anche i momenti brutti, i momenti cupi, in cui sei un po’ smarrito. Nel giro di tre canzoni è affiorato tutto. Un tuffo nel passato in dieci minuti. Ci rimettiamo in pista dopo tanti anni un po’ per le persone che ci seguivano, un po’ per dimostrare a noi stessi che non siamo dei “vecchiacci” e un po’ per stare insieme dopo tanti anni. Ora ci è tornata la voglia di stare sul furgone assieme, per il momento abbiamo in programma dodici date».
Elisa Russo, Il Piccolo 13 Gennaio 2012