Novità internazionali per i Nylo, rock band nata tra Trieste e Gorizia e ora trasferitasi a Londra, a registrare un album di imminente uscita con Howie B (il musicista e produttore che ha lavorato con artisti del calibro di U2, Bjork, Elisa e Tricky) e con Ben Thackeray, sound engineer di Radiohead e Coldplay. Il trio composto da Andrea Sergo, (voce/chitarra), Matteo Cossar (chitarra/backing vocals/ keyboard), Stefano Savi (batteria/programming/samples) di recente ha aperto i concerti di Robert Plant e Simple Minds ed è stato ospite alla BBC.
Com’è nata la collaborazione con Howie B? 
«È nata principalmente perché apprezziamo molto le sue produzioni», dice Andrea Sergo, che continua: «è un vulcano di idee e la sua provenienza dal mondo dance/trip-hop sta portando al nostro album molte influenze veramente interessanti».
Che ruolo avrà nella registrazione del disco?
«Howie B è il produttore artistico del nostro disco e si occuperà anche di tutti i mixaggi. Le registrazioni sono state effettuate ai Real World Studios di Peter Gabriel con Marco Migliari, sound engineer e co-produttore. Adesso stiamo lavorando a Londra con Howie per l’ultima fase di post-produzione prima dei mixaggi. Post produzione che vede anche la partecipazione del percussionista Luis Jardim e del polistrumentista Jeremy Shaw. È un’esperienza intensa e incredibile. Howie B è un artista e una persona veramente interessante ed entusiasta del suo lavoro, con una visione molto lungimirante sulle scelte artistiche».
Quando uscirà il vostro primo album ufficiale? 
«Il disco è quasi pronto e uscirà nei prossimi mesi in diversi paesi tra cui UK e Italia. I mix verranno chiusi a fine gennaio ai Black Mirror Studios di Udine. Questo perché è una struttura veramente di prim’ordine e ci piaceva l’idea di creare un collegamento tra il mondo inglese, che ci ha ospitato finora, e quello italiano».
Che suono avrà? 
«Il suono che sta uscendo è veramente “aperto” e legato alla scuola inglese. Leggermente sporco e molto intenso. Senza paura di uscire dalle regole. In più, utilizzando il basso synth e molti campioni abbiamo ottenuto una profondità veramente notevole. Il calore delle parti acustiche è stato poi valorizzato utilizzando in fase di registrazione, strumentazione analogica e vintage. Una notte abbiamo addirittura preso in prestito il “surdu” personale di Peter Gabriel. Per recuperarlo abbiamo dovuto spostare un po’ di attrezzatura come tastiere e chitarre. Tutta roba originale dei Genesis».
Siete stati ospiti alla BBC, com’è andata? 
«È stata una grande esperienza. La BBC ci ha chiesto di andare a fare un’intervista da loro. Arrivati in studio abbiamo scoperto che avremmo dovuto anche suonare un paio di pezzi in acustico. Abbiamo cercato di non pensare che eravamo in diretta sulla BBC».
Qual è il segreto del successo di questa avventura inglese? 
«Pensiamo che la musica sia la chiave di tutto. Confrontarsi poi con diverse realtà musicali, soprattutto sulla scena di Londra, ti aiuta ad ampliare le vedute e a scrivere meglio».
Dal punto di vista musicale quanto siete cresciuti?
«Stiamo acquistando molta sicurezza in quello che stiamo facendo. Suonare in UK è un banco di prova molto completo che ti permette di confrontarti con la scena musicale internazionale di oggi e di domani».
Che riscontri avete avuto durante i concerti?
«Molto buoni. Siamo partiti dai migliori club londinesi come Barfly, Dingwalls e Dublin Castle. Molti promoters ci stanno contattando per nuove date e il pubblico sta aumentando rapidamente».
Le prossime mosse? 
«Difficile pianificare qualcosa. Cambia tutto molto velocemente. Adesso dobbiamo concentrarci a finire l’album. Le prossime mosse saranno trovare degli spazi nei festival estivi come Reading, Glastonbury, T in the Park…».
Dove possono arrivare i Nylo? 
«Riempire per due sere di seguito lo stadio di Wembley non sarebbe male. Scherzi a parte, non bisogna mai porsi dei limiti. Staremo a vedere».
Vi manca l’Italia? 
«La cucina italiana ci manca parecchio».

Elisa Russo, Il Piccolo 11 Gennaio 2010

Articoli consigliati