OLLY AND THE SOULROCKETS A TRIESTE 17.05.14

Sabato 17 maggio alle 22 Olly Riva & The SoulRockets suonano al Café Rossetti. In apertura i triestini Limes (foto); prima e dopo il concerto musica dei dj Michael Myers, Marco Starri, Lupin, Demis.

10269380_1402181336729471_5320492743560316558_nMove On Up! Mod Club e The Originals – Downtown Trieste hanno unito le forze per portare in città il nuovo progetto di Olly (Shandon, The Fire), dedicato alle sonorità più profondamente black, soul e rhythm’n’blues. I SoulRockets sono: Ferdi (batterista di Casino Royale e BlueBeaters), Iasko (voce e tromba dei Figli di madre Ignota, Roy Paci, Shandon), Geeno (bassista dei B.E.S.T. e dei Tiratura Limitata).

Olly, che concerto porta al Café Rossetti?

«Canzoni soul e rhythm’n’blues scritte da me negli ultimi due anni, qualche cover di Shandon e The Fire riarrangiate in chiave soul e qualche classico di questa musica intramontabile».

Con Trieste ha un legame speciale…

IXIS AND STEVE«Molti anni fa ho conosciuto i dj Ixis e Steve dopo un concerto degli Shandon all’Hip Hop, un locale all’interno dell’ippodromo di Trieste. Ho iniziato a frequentarli e in seguito ho avuto modo di farmi diversi amici triestini che ad oggi rimangono leali e incredibilmente affettuosi. Caratteristica che trovo difficilmente in altre città. Questa cosa la si può notare nella devozione che gli amici di Ixis ogni anno continuano a mettere per organizzare Nite 4 Ixis per non dimenticare una persona così speciale e sorridente. Ho un forte legame con Trieste. Sono anche il padrino di Enea, il figlio di dj Steve, motivo in più per voler tornare in questa città».

Per ora è uscito un sette pollici del progetto SoulRockets. A quando un album intero?

«Al momento oltre ai 4 pezzi del sette pollici, ho 10 pezzi che mi piacciono molto, ma sono un pignolo quindi vorrei arrivare ad averne almeno 15/20 per fare un disco super e magari nel frattempo trovare qualcuno che creda a questo progetto e che mi aiuti a promuoverlo. Non vedo l’ora che esca».

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I prossimi mesi la vedranno in tour con SoulRockets ma anche da solo in acustico, con Rezophonic e con The Fire. Come fa a conciliare tutto?

«Semplice: non ci riesco! Sono convinto che fare tutto sia impossibile, quindi mi concedo di lavorare equamente a tutto e con passione. Mia moglie mi supporta molto, ma devo pensare anche a portare avanti il nostro legame intelligentemente. Ho anche un lavoro al Rocker Studio di Mario Riso, come produttore e conciliare tutto è un incubo, ma con un criterio che nasce dal caos si ottengono molte cose. Parere mio ovviamente».

Gli stessi fans la seguono fedelmente nei diversi progetti?

«Sono lusingato dalle persone che mi seguono in ogni cosa che propongo, ma capisco pienamente chi ama solo gli Shandon o i The Fire o i GoodFellas o i SoulRockets separatamente. Io amo la buona musica e non i generi e chi è con me, fa un percorso in parallelo con ciò che scrivo. Lo trovo unico e stimolante. Grazie davvero a chi mi supporta da anni».

Com’è andata l’apertura del concerto di Eli Paperboy Reed a Milano?

«Davvero bene. Eli è un ragazzo umile e talentuoso, ha condiviso i suoi strumenti sul palco per facilitare ilthe soulrockets concerto di entrambi e per farvi capire: è venuto lui da me per conoscermi, non il contrario. Davvero unico! Al momento è a livello mondiale uno dei massimi esponenti del soul e ha risvegliato questa passione a migliaia di persone, io sono uno di quelli. L’ho ringraziato per avermi riaperto porte della mia infanzia con la musica che mi faceva ascoltare mio padre fin dai miei primi mesi di vita».

Dopo tanti anni di carriera che bilancio fa?

olly riva«Le difficoltà sono quelle di avere a che fare con un’aridità legata all’interesse verso la musica, in generale. Più passa il tempo più la gente vive la musica solo come intrattenimento. I bilanci quindi vanno fatti di anno in anno in base al mercato musicale e all’interesse che cala a vista d’occhio. Le più grandi soddisfazioni invece sono quelle rare volte dove si riesce a suonare in situazioni privilegiate o di spalla a qualche grande artista. Ma le gioie più grandi sono quando si percepisce che con una canzone hai lasciato il segno nelle persone. Sono cose impagabili. Vedere chi canta la tua musica e sa le parole meglio di te, ti fa capire che non scrivi solo per te ma anche per chi ha orecchie per sentire e un cuore per capire».

Novità per quanto riguarda l’attività di produttore?

«Pino Scotto ha appena pubblicato il suo nuovo album, riuscitissimo tra parentesi, sono davvero colpito dalla passione che ancora oggi, a 65 anni, mette nelle cose. È il primo a credere in me e a sgridarmi se mollo il colpo dopo qualche delusione. Ho anche finito Rezophonic 3 che con orgoglio posso dire sia un disco pieno di vita, speranza, entusiasmo. Mario Riso è instancabile, ha una missione tangibile e sincera. Impossibile non dare una mano ad un progetto del genere. Vi consiglio di comprare il disco o venire ai concerti, sono piccoli gesti che per una volta servono a qualcosa, oltre che a divertire».

 

Elisa Russo, Il Piccolo 16 Maggio 2014

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