Omar Giorgio Makhloufi Casa della Musica 10.11.23

«Sarà un “Ultimo Concerto” di musica sbagliata e poesia involuta per celebrare l’essere fuori luogo», si legge nella presentazione del live di Omar Giorgio Makhloufi, venerdì alle 20.30 alla Casa della Musica di Via dei Capitelli 3, con ingresso a offerta libera. Triestino d’adozione, attore, regista e drammaturgo, da un paio di anni si dedica anche a un’altra sua grande passione, la musica. Di recente ha pubblicato l’ep “Fuori Luogo vol. 1” registrato dal vivo da Parole Controvento ad aprile, con il supporto di Marco Rossetti che ha prodotto e mixato alla Casetta Gialla Studio di Cristiano Norbedo. Volume 1, perché ne seguiranno altri. Anche il concerto di venerdì, che dà l’avvio alla rassegna “La parola per la musica”, verrà registrato. «Da solo, chitarra e voce, presenterò tutti i brani del mio repertorio. Tra un pezzo e l’altro ci sono dei momenti in cui ho modo di raccontare degli aneddoti, oppure inserisco delle brevi letture di testi che sono per me di riferimento. Cerco di dare spazio soprattutto alla musica, ma la mia formazione teatrale si inserisce come supporto e segno distintivo di un progetto che già di per sé ha entrambe le nature».

Makhloufi, classe ’93, nasce in Calabria da madre arbëreshë e padre algerino, è cresciuto a Piacenza, nel 2018 si è diplomato come attore alla Civica Accademia D’arte Drammatica Nico Pepe di Udine, si è trasferito poi a Trieste dove ha fondato la compagnia Artifragili. Appassionato di musica da sempre, formatosi col miglior cantautorato della scuola inglese (Beatles, Kinks, Bowie, Nick Drake), suona chitarra e ukulele, approfondisce le sue conoscenze musicali e autoriali tra le mura della scuola di Teatro a Udine, dove fonda la sua prima band musicale (iSiamo), oggi compone in italiano e tra i suoi riferimenti cita Rino Gaetano. «La dimensione live – continua – è quella che mi si confà al momento. È la prima volta che faccio una cosa simile, essendo pezzi scritti partendo da urgenze molto personali, andarli a raccontare nudi e crudi, chitarra e voce, mi sembra la cosa più giusta per cercare di regalare quello che ho prodotto. Non dico che nel teatro questo non ci sia, ma nell’ultimo periodo mi sono occupato soprattutto di regia e tornare in prima linea ha un impatto forte. Quest’estate a Bologna ho suonato accompagnato da un clarinettista, vorrei continuare a sviluppare anche il set in duo». I brani inediti di Makhloufi sono uno stato d’animo generazionale ed esistenziale in cui la parola prende vita perché necessaria e intimamente indagatoria. «Alla ricerca di una Fede, tra slanci vitali e le paure di un giovane uomo qualunque del 2023, canto con ironia ciò che ho bisogno di scrivere per cercare di eternare temi, sensazioni e punti di vista forse inutili ma urgenti, in un mondo al suo crepuscolo».

L’artista vive a Trieste dal 2019: «Qui – commenta – mi trovo molto bene, sono riuscito a mettere le basi di tutti i miei progetti fondando la compagnia Artifragili, che ha riscosso buona risposta di pubblico e istituzioni. Poi, viste le mie diverse origini, a Trieste ritrovo il mescolarsi di culture ed etnie varie e mi fa sentire molto a casa. La città entra in alcuni brani, composti pensando a cose che ho visto qui». 

Elisa Russo, Il Piccolo 10 Novembre 2023 

Articoli consigliati