Orchestra of Spheres al Teatro Miela il 23.11.18

Arrivano dalla Nuova Zelanda e sono un fantasioso progetto sonoro e visivo, inventori e promotori di un particolarissimo groove alieno: gli Orchestra of Spheres portano al Miela, venerdì alle 21.30, la loro ricetta che include poliritmie africane, voodoo, funk, psichedelia, elettronica, percussioni (ben due batteristi sul palco), gamelan indonesiani (metallofoni, xilofoni, tamburi e gong), tradizioni del Borneo, kuduro (il genere musicale tra dance elettronica e ritmi caraibici, nato in Angola), prog polinesiano e molto altro («Siamo spugne celestiali che assorbono tutto», dicono). World music nel senso più ampio e sperimentale possibile, accompagnata da una buona dose di ironia, una reputazione di selvaggi animali da palco che si sono costruiti nel tempo e un’immagine fatta di vestiti stravaganti: «Diamo molta importanza ai costumi di scena – spiega la band neozelandese – anche perché senza saremmo abbastanza noiosi da guardare! Così ci travestiamo con abiti dai colori sgargianti, negli anni abbiamo provato di tutto, compreso metterci addosso delle luci led, anche perché i posti in cui suonavamo erano scarsamente illuminati. E poi corone di palloncini che scoppiavano durante gli show, fiori di plastica, ci siamo inventati un sacco di cose». L’inventiva coinvolge anche gli strumenti: celebre è la loro chitarra auto-costruita utilizzando una scatola di biscotti (di quelle quadrate, di latta) o il basso elettrico “carillon” o la marimba “sexomouse” adibite a «creare un suono cosmico tutto da ballare». Qualcuno li ha paragonati a gruppi come gli Stereolab, i B-52s, e soprattutto i Talking Heads del periodo di «Remain in light» e della collaborazione con Brian Eno per la commistione di pop bianco con le ritmiche africane.
«Una decina di anni fa abbiamo cominciato con delle jam session a Wellington – ricorda il frontman –. In Nuova Zelanda i posti in cui suonare sono limitati, per fortuna abbiamo avuto la possibilità quasi da subito di portare la nostra musica in giro per il mondo, in Europa siamo stati spesso, abbiamo suonato in posti splendidi. La vita in tour è stancante ma crea quasi una dipendenza, non puoi più farne a meno». Il lungo tour europeo questa volta conta un’unica tappa italiana, quella per Miela Music Live dove presentano il loro nuovissimo doppio album «Mirror», uscito all’inizio di questo mese, secondo le note di presentazione «Un viaggio attraverso lo specchio, un’esplorazione di energie e atmosfere che combina la potenza ritmica estatica dell’Orchestra Of Spheres ai particolari canti rituali con una palette orchestrale molto estesa, arrivando come sempre ad un alto livello di sperimentazione e originalità. Il risultato è un vertiginoso viaggio nel loro tunnel spazio-temporale a cavallo di questo particolare future-funk psichedelico».

Elisa Russo Il Piccolo 23 Novembre 2018

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