Il festival reggae Overjam, alla sua undicesima edizione, non è un semplice susseguirsi di concerti con i suoi oltre cento show su sei palchi, ma è un’esperienza che riempie intere giornate nello scenario naturale di Tolmino in Slovenia, sulle rive dei fiumi Isonzo e Tolminka. Da mercoledì (ma gli arrivi e gli eventi di benvenuto cominciano già martedì) a domenica, oltre a godere dei live dei big internazionali del reggae, dub e dancehall – Seun Kuti & Egypt 80, Barrington Levy, Dubioza Kolektiv, Mad Professor, Anthony B, Steel Pulse, Stylo G – il pubblico può fruire dell’area campeggio e delle attività diurne, come laboratori d’arte, yoga, meditazione, conferenze, workshop, lezioni dancehall, cinema, mercatino, l’area “Kidz Stage” dedicata ai bambini, con diverse possibilità gastronomiche, anche per vegetariani e vegani, e uno stand di cibo originale giamaicano.
Per quanto riguarda le star del genere, il primo nome in cartellone è il cantante, sassofonista e autore Seun Kuti, figlio dell’inventore dell’afrobeat Fela Kuti, mercoledì alle 19.15, assieme agli Egypt 80: «All’inizio – dichiara Seun – pensai di prendere la strada dell’hip hop o del reggae, ma sarebbe stata una scelta codarda, per evitare il confronto con papà. Poi ho capito che avrei potuto essere una stella dell’afrobeat, a modo mio». E così è stato. Il suo sound è permeato dalla storia della black music, con inflessioni rap e new soul in un succedersi di suoni e messaggi che hanno attualizzato e amplificato il retaggio culturale paterno, tra le sue influenze cita James Brown, Miles Davis, Gill Scott Heron, Timbaland e Dr. Dre. Altri due assi della prima serata sono il giamaicano Barrington Levy, una delle voci più significative del reggae, più volte nominato ai Grammy, e lo storico collettivo francese L’Entourloop, in pista dal 1964.
«Il dub non è solo un genere musicale, è un fatto spirituale. Un’onda che mi riporta alle mie radici, all’Africa»: Mad Professor è il king del giovedì, sul palco alle 23.20. Prima di lui, alle 21.40, ci sono i Dubioza Kolektiv, una delle band balcaniche più popolari e amate degli ultimi anni, noti anche per la cover di “24 mila baci” di Celentano, scoperta dal gruppo in quanto uno dei temi musicali del primo film di Emir Kusturica. «I live – dicono – sono per noi più importanti di qualsiasi cosa fatta in studio. La nostra musica rende al meglio quando la suoniamo davanti al pubblico, con lo scambio di energia che ne scaturisce. Cerchiamo di coinvolgere gli spettatori il più possibile nello show, di farli sentire come l’ottavo membro del gruppo. Non ci piace la netta divisione tra artista e pubblico, con tanto di transenne e personale di sicurezza». Una menzione anche per l’incontro di due formazioni del Friuli Venezia Giulia, giovedì alle 18: Wicked Dub Division meets North East Ska Jazz Orchestra.
Venerdì si va dal padre della dancehall King Jammy agli Steel Pulse, pilastri del reggae da Birmingham, nominati ai Grammy, e alla rappresentanza femminile della cantante giamaicana Lila Iké e Women Soldier, mentre sabato sera tra i big vanno citati l’artista dancehall Stylo G, il giamaicano Anthony B, la band ska, reggae, rocksteady slovena Kocevska Orkestra. Oltre a questi artisti che si esibiranno sul palco principale “Maver Stage”, ci sono poi decine di altri (tra cui Aba Shanti-I, Channel One, Warrior Sound Int.), che si divideranno sui palchi “Dub Ville”, “Dancehall”, “Jammin”, “Beach Stage”, “New Vibes Stage”: sul sito overjam.com i dettagli.
Elisa Russo, Il Piccolo 12 Agosto 2023
