«È una riflessione su alcuni comportamenti dell’essere umano che vanno in cerca dello scontro, come se scattasse qualcosa dentro che fa agire in maniera estranea al proprio modo d’essere provocando disagi, incomprensioni, litigi, tradimenti, vendette»: questo racchiude “Perfida” il nuovo singolo del cantautore triestino Paolo Bembi, qui coadiuvato da una squadra di affermati musicisti della regione come Cristiano Norbedo (Marco Mengoni, Elisa, Alessandra Amoroso, Francesca Michielin), Ricky Carioti e Andrea Rigonat (Elisa), Max Gelsi (Elisa, Vasco Rossi, Gianna Nannini, Ivano Fossati), Carlo Bonazza (Prozac+, Elisa, Sick Tamburo). Paolo Bembi inizia il suo percorso con lo studio del violino per passare poi alla chitarra, diplomandosi al Tartini «Ho lasciato il violino a 17 anni – racconta -, quindi ero abbastanza maturo per assumermi le mie responsabilità e cambiare strada, non si trattava di un capriccio adolescenziale. Il percorso fatto col violino lo porto sempre nel cuore, mi ha insegnato cosa sia il sacrificio, la costanza, la frustrazione prima del godimento, tutte cose che mi son servite nello studio della chitarra e nel percorso da cantautore». Il singolo (segue il precedente “Da soli in due”) anticipa un disco intero in uscita a primavera: «L’album è il sunto di una storia molto lunga. Ho iniziato a scrivere canzoni a vent’anni – continua – e l’ho sempre fatto da autodidatta, anche se alle spalle avevo un percorso accademico di musica classica, ma le due cose sono molto diverse. Comporre brani è un dispendio di energie enorme, bisogna creare, trovare il proprio stile e questo implica ore di prove, ascolti, registrazioni, provini modificati, idee buttate… poi quando arrivano canzoni di un certo valore bisogna arrangiarle, produrle, proporle al pubblico». L’album conterrà 10 brani scritti negli ultimi 10 anni, tra rock e pop, con melodie orecchiabili e testi spesso diretti «L’incontro col triestino Cristiano Norbedo mi ha dato l’input per chiudere questo capitolo realizzando un album di inediti. Ci sono molte parti strumentali, con assoli di chitarra e sospensioni, questo forse mi fa andare un po’ controcorrente vista la scena musicale di oggi. Il sound e gli arrangiamenti sono piuttosto moderni. Secondo i miei collaboratori alcuni pezzi potrebbero avere un grande potenziale radiofonico». In un periodo in cui il mercato discografico sembra sopraffatto dalla musica in streaming Bembi tiene a lanciare quasi un appello: «Le nuove generazioni sono ormai abituate ad avere ogni tipo di musica gratis e non va bene. È come andare al cinema o a un concerto senza biglietto. Chi si spende per fare nuova musica, se proprio non fa grandi numeri, è destinato a non avere nulla in cambio e forse non tutti sanno quanto lavoro c’è dietro a una produzione discografica. Un piccolo ma in verità grande aiuto potrebbe essere quello di seguirmi sui canali social e fare passaparola condividendo i miei lavori. Può sembrare banale, ma si sa che oggi contano moltissimo i numeri dei like, degli streaming, dei follower. Tutto gira intorno a degli algoritmi». Nel frattempo il cantautore è diventato papà: «Durante il lockdown – conclude – ho fatto il padre a tempo pieno, neanche male. Per quanto riguarda il mio mestiere da insegnante è stato un buon momento per imparare nuovi metodi online utilizzando piattaforme che prima non conoscevo. Spero di cuore che nei prossimi mesi si risolva questa situazione perché non vedo l’ora di portare i miei pezzi in live».
Elisa Russo, Il Piccolo 18 Gennaio 2021