Aspettando l’inizio dello show, il pubblico del Tetris osserva la super strumentazione sul palco e sembra chiedersi «Ma ci staranno pure i musicisti?». Strettini, ma ci stanno: Paolo Benvegnù (voce e chitarra), accompagnato da Andrea Franchi (batteria e organo), Luca Baldini (basso e contrabbasso), Guglielmo Ridolfo Gagliano (chitarra e violoncello) e Igor Cardeti (chitarra). Paolo Benvegnù, vestito nero e cravatta rossa, presenza imponente e un viso che con il ciuffo biondo ricorda un po’ Anthony Kiedis un po’ Federico Fiumani, ha fatto nella vita anche del cabaret, e si vede: «Ciao a tutti, noi siamo i Linea 77 e faremo delle canzoni arrabbiate su come si vive nella periferia torinese!». Primo brano in scaletta «La Schiena», ed è subito magia. Eseguito quasi integralmente l’ultimo bellissimo cd «Le Labbra»: memorabili «La Distanza», «Amore Santo e Blasfemo». E poi «Suggestionabili», dal cd precedente.
Altro siparietto comico: citando Rolling Stones e AC/DC la band demolisce le mossette da rockstar. Questo alternarsi di momenti musicali malinconici ed introspettivi (ricordano gli Afghan Whigs di Greg Dulli) e comicità, creerà un’atmosfera piacevolissima. I due registri rimangono ben separati, senza che l’ironia “rovini” i momenti di pathos. Scelta coraggiosa ed encomiabile quella di Benvegnù: un talento indiscusso che potrebbe sguazzare nel teatrino mainstream e invece si esibisce umanamente e umilmente in piccoli club come il Tetris.
Ai saluti finali Benvegnù torna a scherzare: «Ciao a tutti, noi eravamo i Subsonica, potete notare il nostro Boosta alle tastiere molleggianti». Durante il concerto i problemi tecnici sono stati molteplici, superati dal cantante con un grande sorriso e padronanza del palco: «Ovviamente i disguidi tecnici erano tutti studiati a tavolino, per suscitare in voi un sentimento di pietà e partecipazione e per permettere al nostro fonico di fare un figurone risolvendoli!».
Seguiranno dei bis irresistibili, giù dal palco e in mezzo alla gente in delirio: «Vi farò due canzoni, una triste e una allegra»: prima una versione acustica di «Centro» degli Scisma e poi pura goliardia in un divertente brano finale, che farà uscire tutti col sorriso su «Le Labbra».