PATTI SMITH A GORIZIA IL 05.10.23

«Non vedo l’ora di essere lì, in un luogo dove il confine è stato superato»: Patti Smith, in un breve messaggio agli organizzatori, ha sottolineato il valore storico del luogo che la ospiterà, simbolo oggi dell’unione e della collaborazione tra le due città confinanti di Gorizia e Nova Gorica, e ha citato poi Pier Paolo Pasolini, Srečko Kosovel, Rainer Maria Rilke. 

Dopo il collaudo con il concerto degli Editors, giovedì alle 20 il Piazzale della Casa Rossa di Gorizia è pronto ad accogliere il pubblico dell’artista americana, potenzialmente numeroso vista anche la gratuità dell’evento promosso dal Gect Go in collaborazione con il Comune di Gorizia e Zenit, nell’ambito delle iniziative di avvicinamento a GO! 2025. I cancelli aprono alle 17.30, alle 18 si esibiscono gli sloveni Imset e i pordenonesi Overlaps, scelti tra le 70 band che si erano candidate per l’opening act. Cantante, songwriter, poetessa, artista, “punk poet laureate”, come definire Patti Smith? Risponde lei stessa: «Chiamatemi “worker”, lavoratrice, e avrete incluso tutto quello che faccio. La creatività è stata una benedizione per me, ma non credo che mi abbia reso più importante degli altri. Sono quella che sono, con tutti i miei difetti». Smith, 76 anni (ne compirà 77 a dicembre) è ormai di casa in Friuli Venezia Giulia: ha suonato a Udine, Villa Manin, Grado, trovò il tempo anche per un omaggio alla tomba di Pasolini a Casarsa, fino alle giornate trascorse a Trieste in concomitanza delle date al Rossetti a novembre 2019. In quell’occasione aveva ripercorso gli itinerari di Svevo, Rilke, Joyce, Saba, testimoniando le tappe con delle foto sulla pagina Instagram “This is Patti Smith”, profilo con più di un milione di follower. Account da cui nasce anche l’idea del suo nuovo libro, “A Book of Days” uscito per Bompiani il 27 settembre e già bestseller in tutto il mondo, un diario di viaggio e annotazioni tradotte da Tiziana Lo Porto, un anno di appunti e visioni al ritmo di scatti fotografici, pensieri, incontri. La sua casa a New York oggi è letteralmente stracolma di libri, il suo primo amore è stato la poesia, e sarà anche l’ultimo: «Il bello di essere una scrittrice – ha dichiarato, interrogata su cosa farebbe se dovessero mancarle le energie per sostenere i concerti – è che lo potrò essere fino alla fine dei miei giorni». Nella Grande Mela arrivò nel ’67 con un fagotto di stracci e pochi dollari, pronta a dormire sulle panchine di Central Park. Esordì come poetessa, il passaggio dai reading ai concerti fu per lei un processo naturale. In fondo, all’epoca viveva al Chelsea Hotel, dove erano di casa Janis Joplin, Jimi Hendrix, Bob Dylan, Allen Ginsberg, Gregory Corso, William Burroughs. «Mi immersi nei libri e nel rock’n’roll, la salvezza per i giovani del 1961» afferma nel suo pluripremiato memoir “Just Kids” (Feltrinelli 2010, tradotto in 43 lingue, ha venduto oltre un milione di copie). Un giorno assiste a un concerto dei Doors al Fillmore East, e con molta spavalderia dichiara: «Mentre guardavo Jim Morrison sentii che anch’io avrei potuto fare qualcosa del genere». Il rock e il punk sono tutta questione di energia, attitudine, forza comunicativa: tutte cose che la Smith ha sempre avuto in sovrabbondanza e che ancora oggi padroneggia con gran maestria. È ampio il repertorio da cui può pescare: dischi come “Horses” del 1975, “Radio Ethiopia” del 1976, “Easter” del 1978, “Wave” del 1979 e “Dream of Life” del 1988 hanno fatto storia, ma anche le produzioni successive hanno capitoli apprezzati come “Gone again” del 1996 e l’ultimo disco ufficiale, “Banga” del 2012. Patti può concedersi il lusso di cambiare scaletta ogni sera, anche se ci sono dei classici imprescindibili che sicuramente non mancheranno nel piazzale di Casa Rossa: “Because the Night” (scritta da Springsteen), “Gloria”, “People Have The Power”. «La cosa più importante di una performance per me è offrire al pubblico un’esperienza che in qualche modo ti cambia. Voglio che la gente vada via dal concerto a Gorizia sentendosi rafforzata, stimolata a fare meglio, a metter su una band, a scrivere le sue poesie, a scendere in strada a protestare, votare, partecipare. Insomma, voglio smuovere qualcosa». 

Elisa Russo, Il Piccolo 4 Ottobre 2023 

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