Domani alle 21.15 al Parco di Villa Varda di Brugnera (Pn) “Blues in Villa” ospita Paul Weller, conosciuto a livello internazionale come “Modfather” e leader prima dei Jam e in seguito degli Style Council. Un concerto esclusivo che avrà la capacità di attrarre oltre che i fedeli della cultura Mod, che a Pordenone e nella regione ha buone radici, anche un ampio pubblico proveniente dall’Austria e Slovenia. Con il nuovo album “Saturn’s Pattern”, uscito il 12 maggio, Paul Weller ha raggiunto il dodicesimo capitolo della sua carriera solista. Vera e propria icona della cultura mod, a soli 24 anni decise di sciogliere i Jam per intraprendere una nuova avventura musicale con gli Style Council. Non pago, si rimise nuovamente in gioco dedicandosi all’eccezionale carriera solista che lo ha poi portato a divenire uno tra i più autorevoli autori della sua generazione. «È ripartito da solo, con passo incerto eppure caparbiamente ancorato alle origini, ai tempi soul, all’estetica 60’s, alla chitarra Rickenbaker. Ed è riuscito di nuovo a fare centro. Sotto i suoi occhi sono passati la rivoluzione epocale del punk e i disastri sociali causati da Margaret Thatcher, l’avvento di internet (che continua cocciutamente a detestare) e la caduta delle ideologie, la morte del vinile e una nuova concezione di fare musica. Artista arrogante, sfrontato ed eccessivo, questo libro ne ricostruisce un ritratto fedele attraverso la sua biografia, i successi e le curiosità»: così si presenta «L’uomo cangiante» (Volo Libero Ed.), recente biografia scritta da Tony Face Bacciocchi dedicato a «The changing man» (dal titolo di uno dei brani più significativi firmati da Paul Weller).
Racconta Weller: «Il tour sta andando alla grande. Questa sera suoniamo a Vienna e poi si torna in Italia. Abbiamo già fatto una data domenica in provincia di Brescia, al Vittoriale di Gardone Riviera. Lì ho incontrato Tony Face che mi ha anche intervistato».
Il pubblico italiano la ama molto ed il libro uscito lo dimostra. Cosa conosce dell’Italia?
«Di musica italiana sinceramente non ne conosco, ma amo il vostro paese, ci sono venuto spesso e mi sono sia fidanzato che sposato nella bellissima Capri».
Che concerto vedremo domani?
«La scaletta è assolutamente incentrata sul nuovo album “Saturn Pattern”».
I fan spesso si aspettano anche brani storici del suo repertorio.
«Sì il pubblico ce li chiede, ma io sono proiettato nel presente, non sono nostalgico e non mi piace guardarmi indietro, guardo sempre avanti. Bisogna evolversi, tenere vivo l’interesse, progredire: indietro non si torna».
Di recente ha dichiarato di sentirsi un artista ma non una star…
«Vero, non mi sento una rockstar. La mia vita di tutti i giorni, quando non sono in tour, è normalissima: bado ai miei figli, vado a prenderli a scuola, andiamo a fare la spesa, cose banalissime».
Che cosa ascolta ultimamente?
«Tame Impala, Alabama Shakes…».
Che consigli darebbe ai giovani musicisti che muovono i primi passi?
«I tempi sono troppo cambiati da quando ho esordito io, il music business è cambiato, quindi non saprei. Direi solo di mantenere la purezza dei propri intenti ed avere le idee chiare su quello che si vuole esprimere. Quando vedo i ragazzini che ai concerti anziché il palco guardano i loro smartphones, rimango perplesso».
Novità dei prossimi mesi?
«Il tour sarà molto lungo, ad ottobre saremo negli Usa e non ci sarà molto tempo per altro».
Elisa Russo, Martedì 7 Luglio 2015