«Superbreakout» è l’album di debutto del graffiante power trio triestino Paz Manera, nuova creatura di potente rock che vede in formazione alcuni musicisti già noti per le loro precedenti esperienze, disponibile ora su cd e su 27 piattaforme digitali. Il progetto nasce sei anni fa da un’idea di Ricky De Vito, cantante e chitarrista ex Sinestesia (gruppo di metal prog prodotto da Franz Di Cioccio della PFM, con cui ha pubblicato due cd, un dvd e una compilation) e dal bassista Edward Bonazza a cui si è aggiunto poi Federico Gullo, primo batterista dei Sinestesia attivo ora in altri progetti (The Rideouts, DaCapoACoda). Di recente alla batteria, a sostituire Gullo, è arrivato Fabio Tomba da Portogruaro: con la nuova formazione la band affronterà i prossimi live, tra cui quello del 16 giugno al Black Heart di Londra, in apertura dell’artista triestino (londinese d’adozione), John Prasec. In città suoneranno l’8 luglio al Rock Camp ed il 9 settembre al Trieste Rock City Fest. Il nome Paz Manera, spiega De Vito: «Ha vari significati più o meno nascosti ma forse quello più evidente è il riferimento ad Andrea Pazienza, geniale fumettista e pittore: adoriamo il lato lisergico e quasi felliniano delle sue opere».
Prosegue il frontman: «Dopo un demo e il videoclip del brano “Raven” diretto da Damiano Tommasi, abbiamo cominciato a lavorare al primo album. Nel frattempo, in provincia di Udine, aveva aperto uno studio unico nel suo genere in Italia, l’Angel Wings Recording Studios. Abbiamo partecipato a un contest organizzato da loro e abbiamo conosciuto i titolari Monica Zinutti e Nico Odorico: ci siamo convinti così che lo studio di Pantianicco fosse il posto giusto per noi. Tra fine settembre e ottobre 2016 ha preso vita una fruttuosissima collaborazione che ha dato alla luce “Superbreakout”. Non possiamo che ringraziare l’Angel Wings per l’audacia, la dedizione, la competenza e la squisitezza di due persone che hanno realizzato un sogno: creare uno studio all’americana nell’uggioso Nord Est. Nessun altro avrebbe potuto far suonare il nostro disco così internazionalmente rock».
Difficile descrivere il genere proposto dai Paz Manera, spiega De Vito: «Nico Odorico definisce “Superbreakout” un mappamondo musicale, una macchina del tempo mixata con qualcosa di nuovo. La new wave del rock friulano. Dice anche che trova difficoltà a inserire la nostra musica in un genere e proprio per questo il prodotto sembra avere una sua forza. Se si analizzano i dieci pezzi nel dettaglio, ci si trova piacevolmente spiazzati perché si sente un variegato gioco di stili in ambito rock e hard rock e non solo. Un brano può essere grunge, uno ricordare gli anni ottanta e un altro ancora può ricordare produzioni recenti». Conclude: «Il nostro è un sound creato da un intreccio di stili derivanti da molteplici ascolti, essendo noi ascoltatori onnivori di tanti generi musicali, con un occhio rivolto al passato ma con un’intenzione, un sound ed un approccio assolutamente attuali».
Elisa Russo, Il Piccolo 1 Giugno 2017