«Ogni canzone è una puntata di una grande storia d’amore verso l’esterno e verso noi stessi. Una storia mossa da sentimenti “splendidamente imperfetti” o “erroneamente brillanti”»: s’intitola “Amore [fino a prova contraria]” ed esce sabato per Egea Music il nuovo disco del cantautore friulano Piero Sidoti, anticipato dai singoli “Un Posto” e “Cosmico”. Lo presenta proprio sabato, alle 20.45, all’Auditorium Polifunzionale di Talmassons, nella stagione teatrale promossa da Comune e Circuito ERT. L’artista sarà anche ospite, oggi alle 18.30, della videorubrica web “Il Teatro a Casa Tua” sulla pagina Facebook e sul canale YouTube ERTFVG per raccontare la genesi del disco e parlare della data di Talmassons.
“Amore [fino a prova contraria]” è una fiaba che parla della paura, comune denominatore di ciò che sta succedendo attorno a noi. I protagonisti della storia sono Sasso e Corda, un bambino e una bambina che s’incontrano ai giardini pubblici e ascoltano una storia cantata da Bepi il Matto, strano personaggio che vive su una panchina. Bepi narra della possibilità di raggiungere un mondo dove la paura non esiste, imboccando un passaggio segreto. La destinazione si trova dietro la luna, in un luogo magico, dove non ci sono le caratteristiche che appesantiscono la vita sulla Terra: non c’è gravità e paura, c’è leggerezza e si può giocare con il tempo. Sasso e Corda capiscono così di avere una missione: i bambini possono fare la rivoluzione. Il loro viaggio simbolizza quello interiore di ciascuno di noi.
«Il titolo viene anche sintetizzato nella copertina della fotografa Rebecca Serafini – spiega Sidoti –, dove c’è metà faccia del David di Michelangelo, icona dell’amore perfetto, e la parte contraria, l’aspetto umano col mio volto imperfetto. È un disco che parla di amori, di sentimenti, di emozioni tutti conditi anche dall’imperfezione, quindi parla di cose molto umane». L’album è il terzo della carriera del cantautore, insegnante, attore di cinema e teatro (visto spesso al fianco dell’amico attore Giuseppe Battiston), alle spalle numerosi Premi (il Recanati, il Fabrizio De André, il Tenco…), il tutto con la benedizione di Lucio Dalla. «Sono molto soddisfatto – dichiara – della coerenza artistica che c’è stata nella creazione della sceneggiatura dello spettacolo, è stato un lavoro lungo, più di un anno. Sul palco sarò da solo, voce e chitarra, ma dietro c’è una squadra di tecnici che mi hanno seguito, artisti, registi… Dal vivo volevo presentare i brani in maniera molto scarna, nuda e trasparente mentre nel disco sono molto arrangiati, hanno suonato musicisti bravissimi, i migliori che ci sono al mondo». Il lavoro in studio precedente “La la la” risale al 2015: «Mi prendo tempo per gli album, ci penso molto. È un periodo – conclude – in cui ci si possono prendere certe libertà: è la faccia più bella della crisi della discografia, gli artisti non sono più imprigionati nelle maglie del mercato, anche per questo l’evento live rimane davvero importante».
Elisa Russo, Il Messaggero Veneto 12 Maggio 2022
