PLANET FUNK A TOLMEZZO IL 23.06.23

«Sarà un live con cui emozionarsi, da ballare, ascoltare e vedere perché c’è un bellissimo progetto visual, per questo si chiama “A\V show”»: così il dj e produttore Alex Neri, uno dei fondatori dei Planet Funk, descrive il concerto di venerdì alle 21 in Piazza XX Settembre a Tolmezzo, a ingresso gratuito (organizza FVG Music Live e VignaPR in collaborazione con PromoTurismo, Comune e Pro Loco di Tolmezzo). Alla fine degli anni ’90 la fusione tra i sarzanesi Kamasutra Marco Baroni e Alex Neri e i napoletani Souled Out (Alessandro Sommella, Domenico Canu e Sergio Della Monica) ha dato vita ai Planet Funk, affermatisi come una delle realtà più significative del panorama elettro-dance mondiale con milioni di ascolti, passaggi in radio, partecipazioni ai principali festival europei. L’ultimo concerto dei Planet Funk in regione risale a 12 anni fa: «In realtà – prosegue Neri – è tanto tempo che non allestiamo una tournée nazionale. Ne sono successe tante, lo stop del covid, la morte di un nostro componente, Sergio Della Monica: non sapevamo neanche se avremmo continuato. Poi abbiamo ritrovato l’ispirazione, e un po’ anche per Sergio, abbiamo deciso di rimettere tutto in piedi e pensare a un nuovo disco».

Quando uscirà?

«In autunno, ma durante il concerto suoneremo già 3-4 singoli estratti. Ne sono usciti per ora due, “The world’s end” a gennaio e “Any given day” il 2 giugno, cantati da Alex Uhlmann, il terzo in arrivo vedrà alla voce Dan Black. Entrambi saranno con noi a Tolmezzo, si alternano tra voci e chitarre. Non abbiamo la batteria perché tutta la parte elettronica ritmica la faccio io, poi c’è Marco Baroni alle tastiere».

Siete un collettivo aperto, negli anni sono comparse tante voci (anche Raiz, Jovanotti, Sangiorgi…) ma le due che più vi rappresentano sono quelle di Uhlmann e Black vero?

«Sì, anche perché con loro abbiamo fatto delle hit con cui il pubblico ci identifica. Però sperimentiamo molto, cambiamo voci e anticipo che nell’album ci sarà anche una cantante nuova».

È stata una scelta stilistica o una necessità?

«Una scelta naturale perché non siamo il classico gruppo da cantina: eravamo produttori che a un certo punto della carriera hanno deciso di fare musica assieme, nessuno di noi era un cantante e così è nato questo collettivo aperto, sulla scia di Groove Armada, Massive Attack. È stato un metodo più che un’esigenza, dove non si dà importanza al volto del cantante ma alla musica, al brand». 

Avete delle hit così popolari “Chase the sun”, “Inside the people”, “Who said”, “The switch”… che probabilmente conosce anche chi non sa chi siate!

«Può essere il prezzo che paga chi come noi non ha un’icona, come può essere oggi Damiano dei Maneskin. Un limite ma anche un vantaggio, che ci ha permesso di andare avanti negli anni e non stancare».

Infatti avete avuto grande successo, anche all’estero.

«Abbiamo girato tutto il mondo, portato la nostra musica ovunque e ne siamo molto contenti».   

I vostri brani sono spesso utilizzati nella pubblicità. Come mai?

«L’ultimo singolo è nello spot di Vodafone. Credo succeda perché nella nostra musica diamo molto spazio alle parti strumentali in maniera dinamica e magari si prestano allo scopo». 

Che estate vi aspetta?

«Impegnativa, sono felice di “stancarmi” dopo quello che abbiamo passato con il covid, è bello tornare a vivere». 

Elisa Russo, Il Messaggero Veneto 23 Giugno 2023 

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