Un viaggio nella provincia alla ricerca dell’idea di Paese, un tessuto autentico fatto di passato e presente, raccontato attraverso un circuito cittadino abitato da storie, curiosità, personaggi. Lo percorre Edoardo Camurri in «Provincia Capitale», il programma in diciotto puntate prodotto da Rai Cultura, in onda la domenica alle 10 su Rai3.
Dopo Rimini, L’Aquila, Lecce, Vigevano, Alba, ieri la trasmissione ha cominciato le riprese a Trieste, per la puntata che andrà in onda la seconda o terza domenica di gennaio.
Il torinese Camurri, scrittore, giornalista, conduttore radiofonico e tv («Mi manda Rai tre», «Viaggio nell’Italia che cambia») firma il programma con Michele De Mieri e Riccardo Mazzon e non è nuovo alle imprese editoriali itineranti («Viaggio nell’Italia del Giro»). Un racconto modulato fra più intonazioni, alla ricerca dell’alto e del basso della nostra quotidianità. Accanto a Camurri, ci sono due personaggi diversamente poetici: Roberto Abbiati, funambolo stralunato tra oggetti, bambini, storie da illustrare con gessetti e colori per le vie della città, e un moderno “Zampanò”, Gianni Miraglia, alle prese con la poesia della forza e del corpo.
Secondo il critico televisivo Aldo Grasso è «Il miglior programma culturale della Rai, perché ricorda la curiosità di certe trasmissioni del passato, ad esempio quelle di Mario Soldati. C’è una vera e propria idea visiva che lo guida: creare un percorso nei territori che visita, mediante l’uso di alcune frecce lungo le strade percorse, in modo da segnalare anche il percorso di arricchimento dello spettatore».
Sulla puntata triestina il regista e autore Mazzon anticipa: «Camurri radunerà una brigata Joyce con Renzo S. Crivelli, Riccardo Cepak e John McCourt, sulle tracce dell’autore dell’Ulisse. Poi ci sarà un dibattito in Piazza Unità, racconteremo il delitto Winckelmann, un’intervista a Peppe Dell’Acqua su Basaglia e Veit Heinichen interpellato come “straniero” della città. Come di consueto ci sarà un cartello per ogni personaggio. Poi c’è Abbiati alle prese con un piatto locale, questa volta scampi alla busara: lui lascia dei disegni in cambio dei piatti. Parliamo poi di Cecchelin con il figlio Livio e con Alessio Colautti. Infine ci saranno le teche Rai, con Brera che intervista Nereo Rocco e una su Basaglia. E poi una tappa al Museo della Bora. Faremo anche un quiz letterario tra due esperti triestini. Saremo a Trieste fino a sabato. La prossima tappa sarà Catania, poi per il resto dobbiamo ancora scegliere».
Gianni Miraglia, autore dei libri “Six Pack” del 2008, “Muori Milano Muori!” del 2010, “Baumgartner. Nato per volare” del 2013 e “Ritornello al Futuro”, uscito il mese scorso per Baldini & Castoldi, interpreta in ogni puntata il ruolo del forzuto incatenato. A Trieste la location scelta è stata quella dello stabilimento La Lanterna: oltre ad una comparsata di un simpatico responsabile del Pedocin, delle sirene triestine richiameranno il forzuto che scavalcherà il muro che divide uomini e donne. Racconta Miraglia: «Camurri era passato a vedere il mio spettacolo, “i Monologhi della Fatica” al Cicco Simonetta di Milano dove sto in scena quasi nudo, sollevo dei fusti e intanto monologo su temi che le persone mi suggeriscono su un bigliettino. Poi magari mi conosceva anche per i miei libri e per le cose che scrivo su Facebook. Camurri è colto e riesce ad esserlo con leggerezza, mischiando i tortellini con Hegel e Lou Reed, non si pone su una cattedra, ha intelligenza e ritmo. Io cerco di dire delle cose senza fare delle gag, senza essere una macchietta, cerco di improvvisare». Conclude: «Trieste è proprio bella, mi ha colpito un’atmosfera che secondo me è diversa da tutta Italia, mi dà l’idea che qua tutto funzioni».
Elisa Russo, Il Piccolo 09 Dicembre 2016