«La motivazione che ci ha spinto è molto lontana dal voler vendere o promuovere qualcosa ma è legata solo e unicamente a un fatto sentimentale, all’amore»: con questa insolita dichiarazione, i pordenonesi Prozac+ annunciano un ritorno sul palco, per due sole date: sabato 26 maggio al MiAmi
Festival di Milano e venerdì 31 agosto all’Home Festival di Treviso. «Non c’è nessun tour previsto e non ci sono dischi inediti all’orizzonte. Non verranno aperte pagine Facebook o Instagram. Sarà un’operazione antisocial, una cosa molto vicina allo spirito che hanno sempre avuto i Prozac+», aggiungono. Sono passati tredici anni dall’ultimo live assieme (o undici, se si conta la comparsa sul palco dell’Mtv Days nel 2007 con il progetto benefico Rezophonic), da allora, i due Prozac Gian Maria Accusani (chitarra e voce) e Elisabetta Imelio (basso) si sono concentrati su un nuovo progetto, i Sick Tamburo, mentre la cantante Eva Poles ha intrapreso la carriera solista. Accusani, da sempre il leader in casa Prozac+, aveva spesso detto che in fondo il gruppo non si era mai ufficialmente sciolto: «I Prozac sono la mia vita. Ci ho investito più di vent’anni, quindi avevo bisogno di una pausa», aveva raccontato in un’intervista a Il Piccolo nel 2008, quando aveva cominciato a dedicarsi ai Sick Tamburo che «vanno di pari passo con i Prozac+, che in questo momento sono fermi ma non sono sciolti», aveva ribadito l’anno successivo. Da allora i Sick Tamburo, quattro dischi all’attivo per La Tempesta, si sono esibiti spesso a Trieste, l’ultima volta a luglio; Eva Poles ha portato in città il suo disco, “Duramadre” nel 2015 e in quell’occasione ha raccontato: «Nel 2002, con i Prozac+ partecipammo al Trieste Tim Tour…
Ricordo poi concerti al Teatro Miela, in un locale che ha cambiato mille nomi all’ingresso della città forse il babyO? Un’altra data vicino all’ippodromo e nei paesi vicini, sull’arenile a Staranzano. Tutti concerti scatenatissimi, con gente che “volava”! Adoro Trieste,
mi piacciono molto i triestini e il loro approccio alla vita che definirei filosofico, ognuno a modo proprio (spesso stravagante) pare aver sintetizzato un codice personale secondo cui muove la sua esistenza, senza grossi scossoni, eppure è capace di stravolgerla dall’oggi al domani rimanendo comunque se stesso in ogni occasione. Una città complicata a livello urbanistico che pure gode di uno dei più bei contesti paesaggistici italiani, tanto selvatica da non poter essere addomesticata in un’unica definizione, forse tra le più calzanti c’è quella di Saba “scontrosa grazia”. Io amo i contrasti perciò amo Trieste».
Sulla possibilità di una data in regione, magari nella loro Pordenone sembrano non esserci per ora possibilità, anche se in maniera criptica le note stampa dicono che la storia dei Prozac+ «Finisce qui ma ovviamente non finisce qui».
I tre (con batterista e altri ospiti da annunciare) si riuniranno con una certa emozione, e hanno deciso di farlo in una data simbolica: sebbene i Prozac si siano formati nel 1995 e il disco di debutto «Testa Plastica» (Vox Pop) sia uscito l’anno successivo con ottimi riscontri, la svolta arriva nel 1998 – vent’anni fa – con il primo album per la Emi, «Acido Acida» che li consacrò alle grandi platee vendendo oltre 175 mila copie. Dal “Great Complotto”, dal punk rock e dall’underground la band – pur lasciando intatta la propria proposta e la propria attitudine – riuscì a farsi spazio nelle classifiche radio e in tv (in quel periodo aprirono pure le date italiane degli U2), grazie anche all’impatto del singolo “Acida” che divenne un vero e proprio tormentone (e che ancora oggi lo è, spesso usata nei contesti più vari, come nella recente colonna sonora della serie tv “Suburra”). I fan devono accontentarsi di questo (ultimo?) regalo: Milano e Treviso, «Due incredibili feste senza appello – spiega la band – «Abbiamo approfittato del ventennale di “Acido Acida” per chiudere sul palco un’esperienza meravigliosa come quella che abbiamo fatto assieme nei Prozac+. Una sorta di quadratura del cerchio insomma». Da segnalare che il 26 maggio al MiAmi (in un fitto cartellone che vedrà sin dal pomeriggio nomi come Giorgieness, Maria Antonietta, Selton, Colapesce) prima del gran finale con i Prozac+ saliranno sul palco i concittadini Tre Allegri Ragazzi Morti (nell’unica loro data estiva); per l’Home Festival, invece, sono stati già annunciati The Prodigy, Incubus e Roni Size.
Elisa Russo, Il Piccolo 9 Aprile 2018