Nelle scorse settimane abbiamo visto un po’ di concerti. Per esempio quello di Paolo Benvegnù al Tetris, e quello di Iosonouncane al Round Midnight di Trieste che poi è stato ospite anche alle In Orbita Sessions. (Ma soprattutto abbiamo visto Jonathan Richman, sempre sia lodato… ve ne parlerò un’altra volta perché si merita una puntata intera).
Jacopo Incani, in arte Iosonouncane devo ammettere che l’ho scoperto con un po’ di ritardo. Mi frenava forse il nome, perché sono amica di Matteo Dainese in arte il Cane, e mi creava confusione la presenza di altri (i Cani, Vittorio Cane etc)… Meglio tardi che mai, comunque. Iosonouncane è un ragazzo sveglio, adora alla follia Dargen D’Amico e già questo dimostra che ne sa. Poi è talentuoso e fa tutto da sé: canta, urla, suona la chitarra, spippola campionatori e groove box. Punto di forza assoluto: i testi che scrive, proprio belli, personali, coinvolgenti. Lunga vita a lui.
Un paio di pezzi sono proprio superiori. Per esempio: “Il Corpo del Reato”.
Di Benvegnù, Jacopo ha detto che è uno degli ultimi gentiluomini rimasti.
Ormai sono un po’ d’anni che ci si incrocia con Benvegnù, e devo dire che la mia stima, per l’uomo e per l’artista si conferma e si rinnova ogni volta.
Durante l’intervista fatta nei giorni precedenti al concerto al Tetris, Benvegnù mi ha parlato benissimo dei Jade, band monfalconese che lui ha prodotto. Hanno registrato il disco proprio a Capodistria, nello studio Jork di Villa Decani. Sono molto curiosa di sentirlo. Benvegnù mi diceva che i Jade dovrebbero raccogliere molto di più, che li considera tra le 5-6 o al massimo 10 band italiane più meritevoli, di quelle che dovrebbero essere sempre in tour nei principali club italiani, per intenderci. In effetti è un momento molto duro, quindi anche chi merita non raccoglie quanto dovrebbe. E anche se raccogli molto (mi viene da pensare a Edda in copertina di Blow Up o a Dargen D’Amico) comunque sei arrivato in cima ad una piramide alta 50 cm. Non è che domini il mondo, da lì. Non solo non ti arricchisci, ma non ci vivi neanche. Lo dico senza timore di essere indiscreta, perché non ne fa mistero nelle interviste, lo stesso Benvegnù fa fatica diciamo “ad arrivare a fine mese” tanto per dare l’idea. Il problema è che l’Italia è un paese arretrato, in campo musicale. Non siamo proprio abituati. Nessuno li tutela, sti poveri artisti. L’altro giorno guardavo il nuovo video degli Afterhours e mi strideva qualcosa. Poi ho messo a fuoco: mi sembrava strano (quasi “artefatto” ma non lo dico in senso negativo) che fossero belli, truccati, ben vestiti. Cioè quella cura del look e dei particolari a cui siamo così abituati con i gruppi esteri, non è affatto scontata in Italia. Eppure dovrebbe essere naturale. Avere anche degli abiti di scena. Sono uomini di spettacolo. Ma niente, non siamo proprio abituati. Altro che terzo mondo.
Per tornare a Benvegnù, mi ha parlato anche – nel corso dell’intervista – di Dorina. Si sono incontrati quest’estate, in occasione dell’Opening. Si sono piaciuti e sono rimasti in contatto. Hanno discusso dell’idea di collaborare, per la realizzazione del disco di esordio di Dorina. Lei ha cominciato a fargli sentire dei demo. Non è mai stata ufficializzata questa collaborazione, nel senso: nessuno dei due ha dichiarato attraverso i mezzi di comunicazione (stampa, radio, tv, web) che Paolo avrebbe al 100% prodotto il disco di Dorina. Viceversa, non ne hanno neanche fatto mistero, il contatto non era segreto e ciascuno ne ha parlato ad amici, musicisti, collaboratori.
Nel corso dell’intervista Paolo mi ha spiegato che purtroppo, ad oggi, non è riuscito ad avere dei giorni liberi per poter venire a Trieste (o nello studio di Capodistria) per cominciare a lavorare al debutto di Dorina. Ma che appena fosse stato libero, aveva in agenda di farlo. Questo suo pensiero l’ho riportato in maniera chiara nell’articolo che è uscito su Il Piccolo. Il titolista del giornale ha scritto: “Per ora la collaborazione con Dorina non ha avuto seguito”. L’informazione mi sembra corretta: per ora (marzo 2012), Paolo Benvegnù non è entrato in studio con Dorina. È vero. Mi ha stupito, quindi, scoprire che quel semplice titolo ha smosso una valanga di persone che chiedevano come mai “Dorina non fa più il disco con Benvegnù”. Mi scuso pubblicamente se ho generato qualche fraintendimento. Lo ripeto con grande chiarezza: in futuro (maggio di quest’anno) Benvegnù affiancherà Dorina in studio di registrazione. Ad oggi (marzo) non ha avuto il tempo di farlo. E soprattutto mi auguro che i lettori si addentrino anche nella lettura degli articoli, prima di allarmarsi senza aver messo a fuoco le questioni. Ma figuriamoci se chi si è fermato alla lettura di mezzo titolo, arriva fin qua.
Elisa Russo, DDD all’interno di In Orbita, Radio Capodistria 19 Marzo 2012