La gavetta è dura per tutti, in tutti i campi.
Ha senso farla se il periodo di pratica, tirocinio, svezzamento o quel che è ad un certo punto finisce.
E passi al livello successivo.
Cominci a lavorare sul serio, con trattamento diverso.
La cosa peggiore che ti possa capitare nella vita è non fare il salto.
E restare apprendista a vita.
Spesso devi essere disposto a rischiare, perché in partenza non sai se il salto lo farai davvero.
Ci sono variabili imprevedibili e non dipendenti da te, certo.
Ma credimi… hai più responsabilità di quanto tu possa credere nel determinare se il tuo salto ti porterà di là o se ti farà cadere nel precipizio.
Sai quando cadi nel precipizio?
Quando non ci credi in partenza, e prendi male la rincorsa, corri moscio e spicchi un salto mediocre.
Patapum.
Ti sei condannato.
Giacché il “gavettante” esiste in ogni campo,
entriamo nel vivo della musica.
Quante volte ve lo devo ripetere?
Leggete “American Indie” o “American Hardcore”.
E capirete cosa voglia dire stare in tour.
Sì lo so, è trito e ritrito ma ve lo devo ricordare: pure i più grandi hanno fatto la fame.
Ma mica solo nei generi di nicchia.
Leggi la biografia degli AC/DC… per dire.
Anche loro si sono imbattuti nel promoter che ti mette a dormire in garage.
Ora sto leggendo la bio di Tony Iommi e stai sicuro che pure i Black Sabbath non sono stati immuni dai più beceri maltrattamenti.
Passiamo in Italia?
A parlare magari di quella scena italiana un po’ indie, iddio che brutta parola, ma capiamoci.
Tu pensi che Manuel Agnelli non abbia mai suonato davanti a 15 persone? Ti assicuro di sì, anche perché io e Ricky eravamo tra quei 15, ad esempio a Monfalcone. E ce ne tornammo dal concerto con i vinili di “During Christine’s Sleep” e “Cocaine Head” sotto braccio.
Agnelli non aveva la certezza che quei 15 sarebbero diventati 150 e poi 1050 nel giro di qualche anno. Però ci credeva. E questo l’ha portato a non mollare, a non fermarsi ai 15, a non saltare nel precipizio.
Però viene un momento in cui devi essere onesto con te stesso e fare una scelta. Sei pronto ad assumerti il rischio? Sei pronto a saltare? Lo sai che forse per te non ci sarà mai un posto, oltre al precipizio? Vuoi continuare comunque, o forse è meglio fermarsi adesso?
Sono domande che uno deve porsi.
Perché andare a suonare in giro per l’Italia può essere un dramma.
C’è un artista piuttosto affermato (se questa espressione può avere senso) che mi ha raccontato di essere stato accompagnato, dopo il concerto, a dormire in un fienile non riscaldato e privo di serratura, di recente.
Ce n’è un altro in pista da decenni che mi racconta di essere partito per una data al Sud e di essere stato avvisato a metà strada che il concerto della sera era saltato.
E poi c’è questo bubbone esploso nel web in questi giorni.
Un caso di inospitalità totale.
Un caso emblematico, grave, tristissimo.
Sembra un film tragicomico.
Roba da Sundance Film.
C’è questa band che viene maltrattata dall’arrivo alla partenza: a cominciare dalla cena (pensa che viene offerta loro della mozzarella di bufala, e già questo dovrebbe mettere sull’attenti perché è un bene di lusso e un promoter mai te la offrirebbe! e tutta la band si prende un’intossicazione alimentare coi controfiocchi o più che altro streptococchi), fino al drammatico momento del sonno, in cui si scopre che ci sono più musicisti che letti (immagine perfetta della musica italiana per altro) quindi devono fare un po’ il gioco della sedia come alle medie per stabilire chi resta senza giaciglio. E quello più fortunato, ti dirò, è quello che resta senza letto, alla fine della fiera.
Sì perché sai cosa ci trovano poi nel letto?
Un paio di mutande (e precisano: da uomo, perché sai quelle da donna possono sembrare quasi un feticcio/regalo).
Ma io mi chiedo: di chi erano mai queste mutande abbandonate?
Il proprietario, se n’è andato via senza o ne aveva un paio di ricambio?
E allora l’insegnamento di oggi è:
se volete immolarvi all’altare del r’n’r
ponetevi una domanda:
“sono io pronto a ritrovarmi nel letto un paio di mutande maschili non mie?”.
Solo se la risposta è sì, potete continuare.