Dopo il concerto dei Metallica a Udine, niente da fare sono tornata metallara come a 12 anni (ma anche no dai). Comunque le biografie musicali mi piacciono sempre e quindi mi sono letta per voi quella di Dave Mustaine uscita per Arcana e ve ne parlo anche in vista del concerto dei Megadeth a Lubiana il 03 giugno (al Kino Siska).

La biografia e la vita di Mustaine è così riassumibile:

gli rode un casino per i Metallica.

Punto.

Ma siccome lui doveva riempire 356 pagine e io una rubrica, vediamo di ampliare.   

Dave Mustaine, fondatore dei Metallica e autore-chitarrista-cantante dei Megadeth così si presenta:
«Se state cercando il fondo dell’abisso, questo posto sembrerebbe buono come ogni altro, anche se sarò il primo ad ammettere che il fondo è stato un obiettivo in costante movimento nella mia oscura e contorta versione speed metal di una vita dickensiana.
Infanzia disgraziata e instabile? Ce l’ho.
Genitore alcolizzato e violento? Ce l’ho.
Assurdità religiose oppressive? Ce l’ho.
Alcolismo, tossicodipendenza, vagabondaggio? Ce l’ho, ce l’ho, ce l’ho.
Devastanti delusioni artistiche e professionali? Ce l’ho.
Disintossicazione? Ce l’ho (diciassette volte).
Esperienza di pre-morte? Ho anche quella».
E io aggiungo, appunto:
Rodimento per i Metallica? Gavemo anche.
Puoi ottenere tutti i successi del mondo, ma alla fine sei stato estromesso dai Metallica e ti hanno pure preso impunemente canzoni tue. Qualsiasi cosa fai, i Metallica la faranno meglio. Non deve essere un bel vivere. Ma perché Mustaine fu estromesso?
«Troppi galli nel pollaio. Io ero un leader. E così era Lars. Gli ego si scontrano, caratteri infiammabili prendono fuoco. Le possibilità di sopravvivere a questi ostacoli, per non parlare delle sfide finanziarie, artistiche e manageriali, sono terribilmente scarse. Eppure, guardando a ritroso, comprendo ciò che Lars stava tentando di fare, perché l’ho fatto io stesso: stava cercando di creare un’immagine, di pari passo con un’entità musicale».

«Fu l’inizio del mio personaggio di chitarrista insolitamente provocatorio e loquace. La tradizione, naturalmente, prevede che i chitarristi suonino senza dire parola. Possono saltare su e giù, strapparsi i vestiti, persino dar fuoco agli strumenti. Ma non è previsto che parlino. Quel ruolo è del cantante».

Una stoccatina al batterista dei Metallica ci sta subito:

«La prima volta che vidi Lars suonare la batteria rimasi scioccato dalla sua mediocrità. Eppure, la sua determinazione era da ammirare. Il ragazzo amava la musica (e la buona musica, per dirla tutta) e voleva diventare una rockstar».

Ecco la descrizione, davvero dickensiana dell’estromissione dai Metallica:

«Lars mi porse una busta.
”ecco il tuo biglietto dell’autobus”, disse. Vattene entro un’ora”.
Ci sono state non poche brutte giornate nella mia vita, ma questa rimane in cima assieme alle peggiori, accanto al giorno in cui morì mio padre. A dire la verità fece persino più male.
”Okay”, dissi. “Ma non usate nulla di mio”.
Non mi riferivo agli ampli o al resto della strumentazione (che impiegò settimane a compiere il viaggio da una parte all’altra dello Stato) ma a qualcosa di più prezioso, di più personale. Le mie canzoni».
E qua secondo me la romanza anche un po’:
«Non avevo un dollaro. Stavo fronteggiando la prospettiva di un viaggio di quattro giorni da New York alla California senza cibo, senza acqua, niente. Solo una sacca di panni sporchi e la mia chitarra. Perché non avessero potuto darmi un po’ di spiccioli, soldi per sopravvivere, per il viaggio, non lo so. Magari non ci avevano pensato. In ogni caso, trascorsi i quattro giorni successivi nell’inferno dei barboni, elemosinando i resti alla gente, accettando quello che mi offrivano i miei compagni di viaggio: una ciambella, un pacchetto di patatine. È interessante quanto la gente possa essere gentile quando nemmeno ti conosce, quando non ha nessun motivo per aiutarti o fidarsi di te, e tu sei alle prese con una sbornia e sul punto di soffrire per l’astinenza perché non puoi nemmeno comprarti da bere, e per giunta puzzi di alcol e di sudore. Ma ci sono persone così là fuori e incontrarle può riaccendere la tua fede nell’umanità».
La piccola fiammiferaia in versione heavy metal, praticamente.

«Immaginate la mia sorpresa quando l’album di debutto dei Metallica, KILL ‘EM ALL, fu pubblicato nell’estate del 1983 con quattro miei brani inclusi: The Four Horsemen, Jump in The Fire, Phantom Lord e Metal Militia».

Molto lungo è il processo di intossicazione e disintossicazione vissuto dal leader dei Megadeth, pare ne sia uscito alla fine con una fissa religiosa abbastanza forte. «”Ho visto tutto. Ho fatto tutto. E semplicemente non funziona. Non puoi mantenere questo ritmo, finirai per esaurirti oppure morirai», gli dice Alice Cooper ma il giovane Dave si lascia prendere la mano dal successo e dagli eccessi «Dopo tutti quegli anni ad essere l’invisibile, magro pel di carota della scuola, ora ero il ragazzo più fico che c’era in giro. E lo adoravo».

«So che certa gente mi guarda, e tra questi includo Lars e James, e dice: “Perché non puoi essere contento di ciò che hai ottenuto?”. E hanno ragione. Vendere venti milioni di dischi non è un risultato da poco. Ma è circa la metà di quanto venduto dai Metallica, e io avrei dovuto esserne parte. Bisogna esserci per capire cosa si prova, a sentire che stai cambiando il mondo. E poi a fartelo sfilare da sotto i piedi e vedere e sentirti ripetere cosa sarebbe potuto succedere, ogni singolo giorno, per il resto della tua vita. E tu sai, cazzo se lo sai, che qualsiasi cosa otterrai, in qualche modo non sarà mai buona abbastanza. Ecco io ero così. Ero come un tizio che guida una BMW serie 5 e la odia, perché il suo vicino si è comprato una serie 7. Sono battaglie che non si vincono mai. Solo a provarci ti rendi infelice».

E per finire:

«Un giorno qualcuno calerà la mi bara nel terreno, tutti saranno pronti a suonare qualcosa di mio per un’ultima volta (A Tout Le Monde sarebbe perfetta) e qualcuno avrà lasciato nel lettore cd un disco dei Metallica».

Povero Dave. Poveraccio.

DDD, All’interno di In Orbita in onda su Radio Capodistria Lunedì 21 Maggio 2012

© Dave Mustaine con Joe Layden «Mustaine», Arcana 2011

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