I Russos si sono preparati al concerto degli AC/DC con il metodo Stanislavskij. Roba da Actors Studio. Ovviamente, con rigore cronologico. Compreso il periodo Bon Scott, che è quello più difficile. Ci siamo fermati subito, praticamente già ai gargarismi vino e miele e ai primi fallimentari tentativi di imitazione del passo dell’oca di Angus. Troppo dura la vita del rocker teppista, pirata e poeta. Sono riuscita ad imitare Angus Young, giusto nella parte che riguarda: mangiare cioccolato e bere tè e latte (anzi, latte no che sono allergica). Poi, siccome non mi lasciavano entrare in un locale per adulti, mi sono spacciata per nana, come faceva lui da minorenne. Ma rischiavo di passare per la nana più alta del mondo e finire nella trasmissione di Barbara D’Urso (ora Paola Perego) sui Guinness e diventare il nuovo caso Ping Ping. Per l’amor del cielo. Comunque, noi Russos per il concerto degli AC/DC ci siamo preparati proprio a modino. Allora, in questa puntata di Deliri Desideri e Distorsioni vi voglio segnalare in particolare due libri che abbiamo letto su quei fantastici rockettari degli AC/DC. Magari nella prossima puntata vi parlerò del concerto. Vediamo. Dunque il primo libro è: “Let There Be Rock – La Storia degli AC/DC” di Susan Masino, uscito per Tsunami Edizioni. Che scrive: “Faccio la giornalista rock dal 1977, e strada facendo ho incontrato centinaia di band. Ma solo una mi avrebbe aiutato a realizzare il mio più grande sogno: diventare un’autrice pubblicata a livello internazionale”.
Continua poi definendosi: “Una ragazza fortunata, che entrò in un locale il 16 agosto 1977 e incontrò una delle più grandi rock’n’roll band che abbia mai onorato questo pianeta con la sua presenza. Una che li ha incontrati prima che diventassero famosi negli Stati Uniti, quando ancora se ne andavano in giro in una station wagon usata, con indosso gli stessi vestiti che avrebbero indossato sul palco quella sera. E prima di fornire altri particolari su qualsiasi altra cosa che abbia a che fare con loro, dirò semplicemente che il piacere è stato tutto mio”.
Un libro molto appassionato, scritto da una fan devota e lungimirante. “Con alle spalle oltre 200 milioni di album venduti, gli AC/DC rimangono una delle band più genuine e di maggior successo del rock’n’roll. Sono rimasti fedeli a loro stessi e hanno fatto quello che sanno fare meglio: il rock! Il momento stesso in cui li incontrai, seppi che prima o poi sarebbero diventati una delle più grandi rock’n’roll band del pianeta”.
Il secondo libro che vi consiglio è: “AC/DC” di Murray Engleheart e Arnaud Durieux pubblicato da Arcana. Si legge nell’introduzione: “Negli ultimi trent’anni, Malcolm Young e suo fratello Angus, il frenetico chitarrista vestito da scolaretto, si sono impegnati con incrollabile dedizione a mostrare lo stesso rispetto nei confronti di Jerry Lee e di altri musicisti simili, come Chuck Berry, Little Richard e Fats Domino, convogliando il tutto in un impianto sonoro di mostruosa potenza. Con quel sound, e con oltre 150 milioni di dischi venduti, gli AC/DC hanno contribuito a celebrare incontri sessuali, sbronze, litigi, matrimoni, nascite, funerali, auto nuove e nuovi tatuaggi di milioni di persone da Bruxelles a Brisbane, da Montreal a Manchester e in ogni dove. E questo fa degli AC/DC non solo un gruppo rock, ma un’istituzione culturale globale”.
“Cosa ha permesso loro di elevare il rock’n’roll a una forma d’arte assolutamente pura e meno semplice di quanto sembri, che non ha bisogno di additivi e non si lascia intaccare dalle mode musicali del momento? Perché loro sono riusciti a continuare mentre altri si sono arresi, e hanno potuto osservare con disprezzo i corpi dei loro tanti detrattori trascinati via dalla corrente? Quello che davvero non trova eguali è il fatto che i fratelli Young non hanno certo l’aspetto o l’atteggiamento per la parte. Di conseguenza, è un po’ come scoprire che il ragazzo mingherlino che vedi sull’autobus tutte le mattine, con i vestiti larghi, un paio di occhiali enormi e le lenti a fondo di bottiglia, in realtà sia un campione di pugilato che fa strage di cuori. Questo libro traccia il percorso della band a partire dall’influsso cruciale degli Easybeats, ripercorre i giorni leggendari di Bon fino alla sua morte nel febbraio del 1980, per proseguire con il reclutamento di Brian Johnson, l’epocale album “Back in black” e l’enorme successo e rispetto di cui la band continua a godere ancora oggi. Provate a immaginare soltanto per un attimo come sarebbe la vita senza AC/DC”.
Inimmaginabile.
Un po’ come un mondo senza i Russos.

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