“I Russos son una via di mezzo tra i fratelli Marsi e i fratelli Marx”
È bene cominciare la puntata 34 di DDD facendo presente agli ascoltatori che non sono più quella della settimana scorsa. Terminata la trasmissione stavo parlando con il tecnico Iadranko, quando ho fatto una retromarcia (a piedi eh) e ho battuto la testa su una cassa di amplificazione posta sul muro a livello di nano. Dinamica chiara, no? Lo spigolo della cassa si è fatto malissimo e ora gli devo pagare i danni. Ecco perché non sono più la stessa.
Come mai cotanto cabaret?
Si chiederà il gentile ascoltatore.
Prestodetto.
Oggi sosterrò un’interessante teoria:
“I fratelli Russo sono una via di mezzo tra i fratelli Marsi e i fratelli Marx”.
Sì lo so, tutti lì a chiedersi: “Chi saranno mai i fratelli Marx?”.
Quindi partiamo con i più celebri Fratelli Marsi.
Allora, tra i vari tormentoni della rete in questo periodo va fortissimo il Cane Pufoente (a cui dedicherò una rubrica a parte), Gemma del Sud e, a Trieste, i fratelli Marsi. Grazie a qualche amico ho scoperto una trasmissione spassosissima che si chiama “Ciacole in libertà” (Chiacchiere in libertà).
La trasmissione (visibile su You Tube) è condotta dall’opinionista tuttologo Luca Marsi. Nella mia puntata preferita era affiancato dalla sorella Martina. Parlavano del degrado della Pineta di Barcola, dove la gente incivile abbandona “rifiuti, pezzi di cibo, cannucce” e che il tutto può portare “eventuali malattie, eventuali topi”.
Raccontavano queste cose con un tale candore e con tanta di quella ironia che proprio mi hanno ricordato i Russos eh.
Il tormentone delle cannucce mi ha colorato qualche giornata, poi sti infausti hanno tolto il video, pensando che noi fan adoranti li stessimo prendendo per il fiocco. Non è così. No. No. Marsis Bros, rimettete i video on-line acciderbolina, vi supplico.
Ma passiamo ai meno noti fratelli Marx.
Ho letto e vi consiglio il libro di Luca Martello (classe 1983, collaboratore di Lankelot al suo primo libro) “Groucho e i suoi fratelli – La vita e l’Arte dei Marx Bros” (Castelvecchi).
Groucho, Harpo, Chico e Gummo: i rivoluzionari del cinema comico. La loro, scrive Luca Martello, è stata la rivoluzione dei bambini: “la realizzazione del desiderio di spodestamento degli adulti da parte dei più piccoli”. O, come diceva Carmelo Bene: “il gioco fa parte dell’infanzia, lo scherzo invece è adulto”.
Una rivoluzione, a ben guardare, che dovremmo rivendicare e rianimare tutti: è innocente, è pulita, è rigenerante (scrive Gianfranco Franchi).
Come la rivoluzione dei Russos!
Come la rivoluzione dei Marsi!
Hasta Siempre el comandante Pufoente!
“A quale versione della tua storia devo credere,
alla prima o all’ultima?”.
“A entrambe. Io sono un bugiardo”.
Questo è l’incipit di Groucho che apre il libro.
Come non seguire poi questo consiglio di Harpo: “Se non ce la fai più e senti che tutto il mondo è contro di te, mettiti a testa in giù. Se ti viene in mente di fare qualche altra pazzia, falla”.
Ora I Russos interpreteranno i Marx (dal libro di Martello), RR farà Groucho per una questione di baffi:
Siparietto 1:
Groucho: Quanto prendete all’ora?
Chico: Per suonare prendiamo 10 dollari l’ora.
Groucho: E per non suonare?
Chico: 12 dollari l’ora.
Groucho: Per le prove?
Chico: Sì, per le prove.
Groucho: E per non provare?
Chico: Non potrebbe permetterselo. Vede, se non proviamo non suoniamo. E se non suoniamo, il prezzo sale.
Siparietto 2:
Groucho: Sa chi è entrato nella mia cabina alle 3 del mattino?
Capitano: No…
Groucho: Nessuno. Per questo reclamo.
Siparietto 3:
Chico: Adesso mi suona meglio…
Groucho: Comincia a capirlo, vuole che lo legga un’altra volta?
Chico: Solo la prima parte…
Groucho: Quale? “La parte della prima parte?”.
Chico: No, la prima parte di “La parte della prima parte”.
Groucho: D’accordo, qui dice: “Nella prima parte di una parte della prima parte è chiamata nel contratto come la prima parte della prima parte, nota nel contratto come…”, senta ma perché dobbiamo litigare per questo?
Togliamola.
Chico: Certo, altrimenti è troppo lungo…
Groucho: “Guardate Chicolini, parla come un idiota, ha la faccia da idiota. Ma non lasciatevi ingannare: è veramente un idiota”.
FINE DEL SIPARIETTO I RUSSOS INTERPRETANO I MARX, torniamo ora nei panni più mansueti dei Marsi.
I Fratelli Marx hanno fatto breccia nei cuori più difficili: Winston Churchill, T.S.Eliot, Calvino, Woody Allen, Monty Python, Dalí, Jerry Lewis, Artaud, Flaiano, Kerouac, omaggiati da Tiziano Sclavi… per quanto riguarda i Marx e la musica, si legge nel libro di Martello: “Vari artisti musicali hanno voluto porgere un saluto ai loro beniamini. Alice Cooper ritrae Groucho nella copertina del suo Greatest Hits (1974); il cantante fu una delle celebri presenze in casa di Groucho, negli ultimi anni di vita, e gli ha donato un grande scimmione di peluche. In un’altra copertina troviamo il poster di I cowboys del deserto: è Don’t Shoot Me, I’m only the Piano Player (1973) di Elton John. Sicuramente più famoso è l’omaggio dei Queen con gli album omonimi dei film A Night at the Opera (1975) e A Day at the Races (1976). Anche loro conobbero Groucho e gli mostrarono di persona il disco d’oro.
Ben più curiosi sono i riferimenti di un regista horror, Rob Zombie, che ne La casa dei 1000 corpi (2003) e La Casa del diavolo (2005) chiama i suoi personaggi capitano Spaulding, Rufus T.Firefly, Otis B.Driftwood e Wolf J.Flywheel, tutti pseudonimi di Groucho”