È uscito il 26 maggio «Quando eravamo swing» (CD, LP, DL, La Tempesta Dischi), nuovo lavoro dei Tre Allegri Ragazzi Morti & Abbey Town Jazz Orchestra: è il regalo di una grande orchestra di jazz alla musica e all’immaginario della band di Pordenone. Gli arrangiamenti in stile swing o esotico riconsegnano i classici dei Tre Allegri in versioni nuove, talvolta anche nei titoli («Un inverno swing a Pordenone», «Puoi dirlo a tutti exotica», «Primitivi del jazz»…). Nonostante poco tempo fa il frontman Davide Toffolo avesse annunciato un’assenza dai palchi fino al prossimo disco di inediti (previsto per il 2016), l’occasione dell’uscita di «Quando eravamo swing» non poteva non essere celebrata dal vivo. Si parte, allora, lunedì da San Vito al Tagliamento (PN), in Piazza del Popolo, alle 21.30. Spiega Toffolo: «Sarà un concerto a base di idee, con una big band di circa una ventina di persone a cui si aggiungono i Tre Allegri Ragazzi Morti. Si parte da com’era la musica negli anni Venti-Trenta fino ad arrivare a com’è la musica oggi. In scaletta le canzoni del disco e qualche altra in più. Quest’estate faremo solo 10-12 date un po’ in tutta Italia, portare in giro un’orchestra è impegnativo». Sull’uscita del prossimo disco dei TARM dice: «Iniziamo a registrare questa settimana, si sa quando si comincia ma non si sa né come né quando finisce!». E su «Quando eravamo swing» puntualizza: «Questo non è il nuovo disco dei Morti, è il disco che testimonia un incontro tra noi e un’orchestra popolare, ci abbiamo messo un anno per realizzarlo. Ci avevano contattato proponendoci di fare un concerto assieme. L’abbiamo fatto ed il loro lavoro di ri-arrangiamento mi sembrava così forte e potente che abbiamo deciso di fare un disco. È un modo per vedere le nostre canzoni con un occhio diverso».
«Quando eravamo swing» è stato registrato in presa diretta nel Teatro Arrigoni di San Vito al Tagliamento sotto la direzione del pianista Bruno Cesselli e rifinito all’Alambic Conspiracy Studio da Paolo Baldini, mette assieme musicisti di area stilistica diversa attorno ad un progetto comune. Davide Toffolo canta tutte le canzoni, Luca Masseroni offre il suo drumming reggae alle canzoni «Puoi dirlo a tutti», «La faccia della luna» e «Primitivi del futuro». Enrico Molteni suona il basso in «Occhi bassi», in questo brano compare come ospite Maria Antonietta (che duetta con Toffolo anche nella versione “Gershwiniana” de «Il mondo prima»). Dice Bruno Cesselli, direttore dell’orchestra e della registrazione, sul metodo di lavoro: «Tutto senza condizionamenti, nella più completa libertà, disponibili a correre tutti i rischi, musicali e non… Come desiderare di più?». Mauro Darpin, arrangiatore de «Il mondo prima» e sassofonista dice: «Sostituire la chitarra con i fiati, la batteria rock con una pulsazione jazz e gli accordi tonali con una progressione di tipo modale; aprire il brano all’improvvisazione del sax soprano e la trasformazione è compiuta!». Mirko Cisilino, trombettista e arrangiatore: «Ciò che emoziona più profondamente nella musica sono le melodie, ben prima di qualsiasi testo o arrangiamento. Spesso queste emozioni ci fanno agire senza troppo pensare, istintivamente, tirando fuori tutto il necessario alla creazione di una grande opera. Le melodie della voce, del basso, della chitarra, che continuamente ritornano alla mente, sono state semplicemente accompagnate verso una grande orchestra che le ha reinterpretate in modo del tutto originale».
Elisa Russo, Il Piccolo 1 Giugno 2015