IL PICCOLO RUBRICA DISCHI: ANNA CALVI s/t

Artista: Anna Calvi
Titolo: s/t
Etichetta: Domino/Self

Nonostante il nome (il padre è romano, la madre svizzera), Anna Calvi è inglese al 100%: nata e cresciuta a Londra. Peccato, perché un’artista del genere sarebbe stata fonte di orgoglio per la musica nostrana. L’hanno battezzata fin da subito “la nuova PJ Harvey”, la sua voce profonda ricorda anche Diamanda Galas, Siouxie, Soap&Skin. Inoltre, suona la chitarra in maniera impeccabile, da vera virtuosa (“quando sono sul palco mi sento tutt’uno con la mia chitarra e mi lascio sopraffare dalla musica, è una sensazione potente ed estraniante”, dice). È la pupilla di Nick Cave (che l’ha voluta in tour con i suoi Grinderman) e Brian Eno, che è stato il primo ad accorgersi di lei, definendo la sua musica piena di “intelligenza, romanticismo e passione”. Con PJ Harvey condivide anche il produttore Rob Ellis (che ha co-prodotto il disco assieme alla Calvi stessa). Esauriti i paralleli e i confronti, che lusingano e indispettiscono al tempo stesso gli artisti, è bene precisare che la Calvi è tutt’altro che un clone. Di personalità ne ha da vendere e lo dimostra confezionando un omonimo album di debutto entusiasmante ed originale. Colori dominanti: il rosso e il nero. Blues gotico, atmosfere cupe, sensualità, Ravel, Debussy, Morricone, il flamenco, il western, il cinema di David Lynch: tutto questo e molto altro aleggia in queste canzoni.
La nuova sirena del cantautorato britannico racconta di essersi chiusa in uno scantinato, determinata a dar vita ad un album pur non avendo ancora un contratto, ascoltando dosi massicce di Edith Piaf e Nina Simone. “Voglio che vediate le mie canzoni”: per Anna Calvi la musica deve essere talmente evocativa da creare dei mini-film nella mente di chi ascolta. Un brano come «The Devil» svela la sua passione per il flamenco e la musica classica, un episodio come il singolo «Suzanne and I» le permette di esprimere magistralmente tutta la sua estensione vocale dai sussurri alle urla: sensuale e sinistra, oscura e romantica; «I’ll be your man» sembra una versione femminile di Nick Cave.
L’unica pecca di questo esordio è che non tutti i brani sono all’altezza di episodi imponenti come il singolo.

 

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