REVERBERATION

La musica non è solo intrattenimento come superficialmente si potrebbe pensare: è un mezzo potente da molti punti di vista. Le canzoni risuonano con le onde cerebrali e modificano il cervello, creando stati d’animo, facendo sedimentare le nostre memorie, consolidando le abitudini (buone e cattive), facendoci persino innamorare o disamorare. La musica ci plasma, a un livello subconscio, nell’arco delle nostre giornate: questi affascinanti meccanismi vengono analizzati da Keith Blanchard nel libro “Reverberation – Cervello e musica, una relazione speciale che migliora la vita” (Corbaccio, pagg 240, euro 22). «Ho sempre pensato alla mia collezione di dischi – scrive Peter Gabriel nella prefazione – come a un armadietto delle medicine o una cassetta degli attrezzi». Vengono riportate incredibili scoperte di neuroscienziati e testimonianze di artisti come David Byrne, Laurie Anderson, Steve Aoki, Sheila E., Hans Zimmer e Questlove per far capire come musica, scienza, tecnologia e medicina si incrociano. Di più: la musica è utilizzata per guarire dalle dipendenze, ridurre gli effetti dell’Alzheimer, incrementare la produttività e la creatività dei team di lavoro, sviluppare una tecnologia più intuitiva, migliorare il sesso e il sonno.

Ognuno di noi interagisce in modo diverso con la musica, e molti la ascoltano senza pensarci, come quando respiriamo. Il cervello apprezza la musica, che può aiutarci a fare meglio tutto quello che facciamo, può aiutare a dormire bene e svegliarsi riposati (si pensi a come, sin da neonati, la ninnananna concili il sonno), a concentrarsi, ridurre lo stress, allenare la creatività e molto altro. «Non è necessaria per la sopravvivenza umana – spiega il neuroscienziato e musicista Charles Limb – ma il nostro bisogno di musica sembra cablato nel nostro cervello». Un aspetto sorprendente della chimica dell’innamoramento è la somiglianza con la chimica dell’ascolto della musica: entrambe stimolano il rilascio degli stessi neurotrasmettitori e percorsi neuronali e il sistema cerebrale della ricompensa sembra reagire in modo analogo. «Quando dite che amate una canzone – scrive l’autore – a quanto pare è letteralmente così». Ossitocina, dopamina, serotonina, endorfine: tutti sappiamo come questi neurotrasmettitori che circolano nel cervello influenzino il nostro benessere, ma forse non abbiamo mai considerato come vengano stimolati dall’ascolto della musica. E sempre in tema amoroso: uno studio rivela che il 59% delle persone trova più attraente un partner che condivida i propri gusti musicali, perché la scelta della musica invia importanti informazioni sul nostro sistema di valori. «In futuro la pratica artistica – assicura l’accademica americana Susan Magsamen – diventerà parte integrante della gestione della salute»: insomma, arti e musica sono sempre più utilizzati come strumenti per garantire il benessere. “Reverberation”, con un’impaginazione colorata, ricco di tabelle e interviste, offre interessanti punti di riflessione su qualcosa che diamo spesso per scontato, offrendo utili spunti per usare al meglio la colonna sonora della nostra vita, sfruttandola in maniera più consapevole, con qualche consiglio su come scegliere cosa ascoltare mentre si fa sport, si guida, si studia: un vero must per comprendere l’utilità della musica. 

Elisa Russo, Il Piccolo 7 Maggio 2023 

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