ROBERTO VECCHIONI A LESTIZZA IL 26.08.23

«C’è sempre il piacere e il gusto di venire a suonare in Friuli, terra di gente brillante, piacevolmente sentimentale, seria sulle cose importanti (sa scherzare sulle altre). Trovo l’amore, il senso di fratellanza, il piacere di stare insieme e di essere accolto come in famiglia. È una regione che amo moltissimo»: Roberto Vecchioni annuncia il live di sabato alle 21 in Piazza San Biagio a Lestizza in provincia di Udine, serata organizzata da Full Agency in collaborazione con il Comune.

«Quando ero bambino – riprende il celebre cantautore e scrittore lombardo – avevo una tata friulana, di Venzone. Era dolcissima, buonissima, straordinaria ma tosta. I friulani poi hanno questa capacità di non arrendersi al destino e alle ingiustizie. I miei primi concerti li ho fatti quasi tutti in Romagna e in Friuli. Nei primi ’70 cantavo già a Udine e dintorni e c’erano sempre folle incredibili, anche se ero ancora sconosciuto. Il Friuli è una delle terre che per prime hanno amato i cantautori, mi scrivevano un sacco di ragazzi e ancora lo fanno».

Che concerto porta?

«Uno spettacolo de “L’infinito Tour”. Fare una tournée e non passare in Friuli per me è un peccato mortale, Dio non ti perdona più. So che sarà una bellissima serata. In scaletta non solo “L’infinito”, ma anche altre canzoni che non possono mancare. Mi accompagna la mia band, la mia dimensione è quasi sempre acustica anche se spesso uso anche batteria e basso perché trovo sia un modo di parlare che ha bisogno di una certa serenità».

Il tema conduttore?

«L’amore per la vita. Tutte le canzoni de “L’infinito”, disco d’oro doppio, senza essere mai andato in streaming o in rete, parlano di personaggi che hanno battuto il destino per amore della vita o della propria cultura, nazione, o dell’umanità, superando ostacoli incredibili. La canzone centrale è dedicata a Leopardi, e nessuno si immagina che abbia amato la vita, invece è così, pur essendo una persona che ha sofferto tanto. È un inno alle possibilità umane corporali e spirituali di sfruttare la vita al massimo, nella maniera più gioiosa possibile».  

A giugno ha compiuto ottant’anni, gli amici le hanno organizzato una festa più o meno a sorpresa allo Spirit de Milan. Com’è andata?  

«Sapevo che c’era una festa ma non immaginavo una cosa simile. 3-400 persone, tanti video mandati da chi non poteva esserci, attori, artisti, scrittori, cantanti, mi sono commosso, ho sentito che ricominciava la vita. Ottanta non sono una cosa da poco. Inizia un’altra vita». 

Tra i numerosi impegni come ha trovato il tempo per coltivare tante amicizie?

«Il tempo si deve dedicare all’amore, alla persona che ti sta vicino. L’amicizia non ha bisogno di tempo, è un contratto spirituale che si basa sulla qualità e non sulla quantità. Puoi rivedere un amico dopo tre anni ed è lo stesso, non cambia niente. È un sentimento a due, mentre puoi essere innamorato non corrisposto, nell’amicizia non è possibile». 

Cosa la aspetta?

«La vita privata è un macello, ad aprile abbiamo perso nostro figlio Arrigo, stiamo cercando di sopportare e questo complica tutto: ti metti a fare una cosa e ti chiedi perché la stai facendo. In certi momenti riesco a non pensare, ho fatto venti concerti quest’estate, finito di scrivere un romanzo, vorrei fare uscire un disco l’anno prossimo, ricomincia la trasmissione tv con Gramellini che passerà da Rai 3 a LA7. Ma soprattutto devo dare un aiuto spirituale a mia moglie, una donna di intelligenza e capacità meravigliose, devo tentare di farla rivivere».    

Elisa Russo, Il Piccolo e Messaggero Veneto 26 Agosto 2023 

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