RUGGERO DE I TIMIDI A UDINE IL 07.08.22

“Torna a Udine/ Torna a Udine/ Cos’ha New York che Udine non ha?”: viene sempre in mente una delle sue hit, quando Ruggero de I Timidi torna, appunto, nella sua Udine. «Mi sento portatore dell’udinesità in giro per l’Italia, perché a tutte le latitudini la cantano come fosse la loro canzone», commenta Ruggero che domenica alle 21.30 propone “Sole Cuore Hangover” al Castello di Udine, un vero e proprio musical balneare. Sul palco, assieme a Ruggero, «l’eleganza classica del Maestro Ivo, tenore lirico di scuola genovese e la sfrontatezza della soubrette Fabiana Incoronata Bisceglia che, dopo la terza birra col limone, si trasforma in Faby Q, reginetta delle canzoni estive». Uno show divertente, colorato, irriverente come sempre per la creatura del friulano Andrea Sambucco (“Zelig”, “Colorado”) nata nel 2013 e arrivata dai piccoli locali off di Milano (sua città d’adozione) a star di YouTube, con partecipazioni tv – “Quelli che il calcio”, “Tu si que Vales”, “90 Special” – e un seguito in costante aumento. «Mi alternerò tra chitarra e pianoforte, – prosegue Ruggero – ci saranno delle basi in stile musical e poi degli sketch tra noi tre».

Quali sono i classici che non possono mancare?

«Quelli della prima era di Ruggero in cui era più birichino, “Notte Romantica”, “Timidamente io”, “Padre e figlio”, le canzoni un po’ più spinte, adesso ce ne sono altre come la cover di “Shallow”, facciamo però anche altri inserti con un diverso respiro comico, c’è il brano d’amore che mancava in questi anni e s’intitola “Rogito”, poi la mia parodia di “Brividi”, o la stessa “Sole Cuore Hangover” che dà il titolo». 

Uno spettacolo diverso da quello visto nei teatri?

«Esattamente, con una scenografia estiva fatta di gonfiabili, ciambellone, i pezzi nuovi e la presenza del Maestro Ivo».

Che clima si respira ora ai live?

«Si intravvede della normalità in fondo al tunnel, ma siamo sempre sul chi va là, per esempio non mi fermo come un tempo per selfie e abbracci, c’è ancora questa nuvola di Fantozzi nell’aria, vedo però l’entusiasmo della gente, è molto liberatorio, c’è allegria e voglia di stare assieme. Con le mascherine ti perdevi i loro sorrisi». 

Esibirsi a Udine le fa piacere o la carica di responsabilità?

«Direi che i miei parenti ormai sanno quello che faccio e si divertono, poi è bello vedere gli amici. Sono fiero di tornare e felice di suonare in castello, mi sento a casa. Avevo anche messo online una parodia di “Roma Capoccia” in cui al posto dei monumenti e luoghi classici romani ho inserito i posti simbolo di Udine e ho modificato il testo in “finendo a bere il vino da Pieri Mortadele”. Tengo alle mie origini e mi fa piacere anche scherzarci sopra». 

Lei e sua moglie Fabiana siete una piccola impresa ormai?

«Ci piace seguire tutto, ovviamente poi ci avvaliamo di collaboratori, però siamo un agriturismo dello spettacolo a gestione famigliare anche per il merchandising dove curiamo la parte grafica, andiamo a scegliere i tessuti… La gente torna da noi portando altre persone, il passaparola è quello che ci ha tenuto in vita in questi dieci anni in cui abbiamo girato tanto».

Tra i suoi follower ci sono celebrità, me ne cita una?

«Leonardo Pieraccioni: mi scrisse su Twitter lasciandomi il suo numero. Mi chiedeva un video ad hoc per un suo amico, che è una richiesta così frequente che purtroppo non faccio in tempo neanche a rispondere a tutti. Lui è uno dei miei miti dai tempi de “Il Ciclone”, mi ha fatto piacere e ci siamo poi incrociati qualche volta».

Elisa Russo, Il Messaggero Veneto 06 Agosto 2022  

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