SESTO “PIANOSEQUENZA”

«”Pianosequenza” è un’esperienza narrativa senza tagli né montaggio, stravolgendo le regole sociali contemporanee secondo le quali solo le storie e i personaggi di successo valgono la pena di essere raccontati. Al centro dei racconti c’è la gente comune, gli emarginati. Un disco quasi neorealista che ci fa posare lo sguardo dove non siamo più abituati». ”Pianosequenza” è l’album di debutto del cantautore triestino Sesto, pubblicato dall’etichetta Le Siepi Dischi. Undici canzoni, quattro già anticipate come singoli nei mesi scorsi, una cover di Lucio Dalla (“Cosa sarà”, scritta con Ron e poi duettata da Dalla e De Gregori), tanti i talenti regionali coinvolti: Chiara Vidonis, backing vocals in “Neve (Anna)”; Francesco Candura (Stop the Wheel, Jennifer Gentle), basso elettrico; Giulio Frausin (The Sleeping Tree, Mellow Mood) chitarra elettrica in “E scende la sera” e basso elettrico in “Meri”; Moreno Buttinar (Mike Sponza Band), batteria; Toni Bruna, batteria/sample in “Galleggianti”; Daniele Raimondi, tromba in “Homo”; Matteo Bognolo (Matteo E. Basta), chitarra classica in “E scende la sera”. Paolo Baldini (Mellow Mood, Tre Allegri Ragazzi Morti, Jovanotti) ha curato il mix e Giovanni Versari (La Maestà) il master. Per il resto, c’è tutta l’esperienza che Sesto ha accumulato nel tempo: Alessandro Giorgiutti, questo il suo nome, oltre che rinomato fonico e produttore, ha esordito in alcune band e poi ha intrapreso un percorso solista con il nome AbbaZabba con cui negli anni 2000 ha pubblicato diversi lavori, tra folk e rock. Sesto è il nome d’arte per questa nuova avventura partita un paio di anni fa, che segna il passaggio dall’inglese all’italiano nei testi, con un’impronta cantautorale che guarda ai classici ma con un respiro moderno, da Lucio Dalla a Bon Iver, passando per The National. Sceglie questo pseudonimo perché, in una corsa disperata a chi arriva primo, lui preferisce «camminare, senza guardare a classifiche, a graduatorie, senza voler neanche salire su un podio. Nel basket, il sesto uomo è l’outsider, pur ricoprendo un ruolo importantissimo per la squadra senza esserne la stella. Sesto è anche quel senso in più, che non tutti hanno, l’intuito, l’istinto». Sesto l’anno scorso è stato tra i finalisti di Musicultura; di recente è stato protagonista del concerto segreto “Secret Sounds” alla Sala Luttazzi, per quest’estate annuncia «un concerto in città ad agosto, con la formazione che comprende anche gli archi e il pianoforte, presto i dettagli».

Elisa Russo, Il Piccolo 30 Aprile 2022

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