SEVENTH WONDER a Prosecco (ts) il 14.04.19

«Trieste nel 2012 aveva ospitato una data di debutto del nostro tour italiano, forse per questo la città e i triestini avranno sempre un posto speciale nei nostri cuori» a parlare è il bassista Andreas Blomqvist, co-fondatore dei Seventh Wonder, band di Stoccolma di metal melodico con sfaccettature di progressive, che torna in città domenica per esibirsi alle 21.15 al Teatro Casa delle Culture di Prosecco. La serata è organizzata da Rock Out X Project (responsabili anche del festival estivo Rock Camp) e comincia già alle 18 con due band triestine, Antidem e Rock Rail, seguiti alle 20 dai goriziani Fist of Rage. «Domenica – riprende Blomqvist – suoneremo tante canzoni del nuovo album, e speriamo di potervi offrire uno show indimenticabile. L’Italia è quasi una seconda casa per noi, abbiamo un sacco di amici e ci piace tornarci. Per quanto riguarda la musica, una delle nostre band italiane preferite sono i romani Dgm. E poi, uno dei nostri migliori concerti di sempre è stato nel 2008 al Rock Club di Ronchi dei Legionari. Lo ricordo benissimo, eravamo in tour con i Circus Maximus, e alla fine facemmo una jam session con una versione molto particolare di “The Final Countdown” degli Europe». E italiana è l’etichetta a cui sono ora accasati, la Frontiers Records di Napoli. Questa volta presentano il quinto lavoro in studio “Tiara”, un concept in cui una ragazzina salva il pianeta; non fosse uscito mesi prima verrebbe quasi da pensare alla loro concittadina Greta Thunberg come fonte d’ispirazione: «È stata una pura casualità – continua il bassista svedese – visto che abbiamo iniziato a preparare le nuove canzoni tanti anni fa. Ci piace che ogni ascoltatore abbia la possibilità di interpretare il significato del nostro album alla sua maniera. Per me, che sono un credente, per esempio, c’è un messaggio molto forte, un significato spirituale, ma di certo non pretendo che questo sia il pensiero di tutti i nostri ascoltatori». Guardando al futuro: «Siamo sempre alla ricerca di migliorare – conclude – con l’ambizione di crescere in notorietà e capacità. Quando abbiamo iniziato eravamo poco più che ventenni, spensierati, senza alcuna preoccupazione, se non quella di trovarci assieme e suonare. Adesso abbiamo tutti messo su famiglia, e con i figli il tempo si fa più difficile da gestire. Inoltre il nostro vocalist, essendo anche il cantante dei Kamelot, è sempre molto impegnato. In ogni caso, dopo questo tour europeo inizieremo sicuramente a lavorare al prossimo album».

Elisa Russo, Il Piccolo 14 Aprile 2019

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