Un piccolo miracolo in un’estate in cui sembrava impossibile: portare in regione quattro nomi internazionali (e di qualità). I re dell’alt-pop Balthazar dal Belgio, le icone dell’indie pop rock britannico The House of Love, la sofisticata elettronica post-rock dei polistrumentisti tedeschi The Notwist e le atmosfere crepuscolari dell’Islanda di Ásgeir: ecco i big annunciati ieri per la sedicesima edizione di Sexto ‘Nplugged, dal 5 all’8 agosto a Sesto al Reghena. Novità di quest’anno: nasce Sexto Art Lovers e Sexto Lounge, spazio dedicato, prima e dopo i live, a dj set al femminile, con madrina d’eccezione del progetto Eva Poles (Prozac+).
«C’è un tema che ricorre in tutte le tracce: l’attesa, l’irrequietezza, l’essere incapaci di vivere il momento o riporre fiducia nel futuro. Siamo arrivati a un punto delle nostre vite in cui dobbiamo considerare tutte queste cose, ecco perché l’album s’intitola “Sand”, perché prende il suo nome dalla sabbia che c’è nella clessidra»: i Balthazar, in esclusiva nazionale il 5 agosto a Sesto, continuano a stupire con il nuovo disco, che spinge ancora più in là la sperimentazione avviata nei quattro lavori precedenti.
Per la prima volta in Italia e in esclusiva nazionale, The House of Love saliranno sul palco di Sexto ‘Nplugged il 6 agosto, l’attuale formazione include Guy Chadwick, storico frontman fin dal 1986. La band inglese, che nasce da una folgorazione dopo un concerto di The Jesus and Mary Chain, prende il suo nome da “A Spy In The House Of Love” della scrittrice Anaïs Nin. Il gruppo si afferma e viene riconosciuto a oggi come mito dell’indie pop rock inglese con l’album “The House of Love” del 1988, che diventa un cult per gli amanti del genere, e li vede come anticipatori dello shoegaze di Slowdive e My Bloody Valentine con componenti psichedeliche. Singoli come “Christine” e “Shine On” hanno scalato le classifiche di tutta Europa.
Il 7 agosto, unica data del Nord Est per The Notwist, band tedesca che dopo l’elettronica emotiva di “Neon Golden” e il precedente “Close to the Glass” torna a sette anni di distanza con “Vertigo Days”, un disco che diventa un’esperienza di ascolto unica e che si riunisce in una suite fluida. Polistrumentisti, sperimentatori, esploratori di suoni da sempre, donano un concept album fatto di collaborazioni importanti ed estremamente sfaccettato; un’altalena di emozioni dove l’elettronica si fonde perfettamente con tutti gli altri suoni e che coglie in pieno l’anomalia di questo momento storico, dove “l’unica certezza è che non ci sono certezze”.
Ásgeir è l’artista che chiuderà l’edizione 2021 di Sexto ‘Nplugged, l’8 agosto, in esclusiva per il Nord Italia e con solo due date nel territorio nazionale. Polistrumentista e cantautore islandese di rara sensibilità, molto seguito in Europa e vincitore di quattro Icelandic Music Awards, è il musicista in vetta per vendite assolute in patria, superando i titani Björk e Sigur Rós. Il suo è un folk pop elettronico e intimista, delicato ed elegante, che rimanda alle note crepuscolari della sua terra natìa. “Bury the Moon” è il suo ultimo lavoro, maturo ed emotivamente equilibrato, dove si mette a nudo accettando le proprie imperfezioni. «Volevo riportare il progetto alle sue radici – dichiara – in un certo senso, e renderlo più onesto: canzoni vere con melodie e testi forti». Sta attualmente eseguendo in Islanda un set di prove dedicato per il Festival, quindi la sua performance sarà unica e realizzata esclusivamente per Sexto.
Elisa Russo, Il Piccolo 5 Giugno 2020