«Com’è triste Venezia? Perché non avete mai visto Monfalcone» è un cavallo di battaglia di Paolo Rossi (in origine di Dario Fo). Triste o no, quest’anno Monfalcone può vantare al Festival di Sanremo ben tre nomi a cui ha dato i natali: il super ospite Gino Paoli, Elisa che duetterà con Giorgia riprendendo “Luce” (vincitrice nel 2001). E soprattutto, in gara, Shari Noioso, nata a Monfalcone il 14 ottobre 2002: passata con “Sotto Voce” nella selezione di “Sanremo Giovani” gareggia tra i big con l’inedito “Egoista”. «Ho vissuto a Monfalcone fino alla quinta elementare – racconta Shari, mamma goriziana che oggi gestisce una scuola di danza a Udine e papà di origini napoletane –. Ho mosso i miei primi passi nella musica a Staranzano, a suonare il pianoforte e comporre canzoni. Poi ci siamo trasferiti a Udine, dove ho frequentato la scuola di musica Groove Factory. Tornassi indietro frequenterei di più Trieste perché è bellissima. Adesso sono lontana dal Friuli, vivo a Milano dove mi trovo bene con il team con cui lavoro, la vita sociale per ora è un po’ più difficile. Ogni tanto torno a Udine a casa dalla mia famiglia e dal nostro pastore tedesco, Tea, che mi manca molto».

“Sotto Voce” racconta un po’ della sua famiglia?

«Ho avuto un periodo adolescenziale in cui volevo staccarmi dai genitori ma poi ti accorgi che invece vorresti passarci assieme più tempo possibile». 

Ha mantenuto i contatti con qualche musicista della zona?

«Per esempio con il chitarrista Loris Venier».  

Nel 2019, il suo brano “Stella” a “Sanremo Giovani” non ebbe la fortuna di “Sotto Voce”, come mai?

«Io credo molto nel destino, quindi probabilmente non era il momento e invece ora lo è. Mi sento più pronta, più matura, sono cresciuta». 

I suoi testi sono oscuri, con un velo di malinconia, di rabbia. Lei com’è?

«Sono molto profonda, riflessiva, posso dire di vivere nell’oscurità, parlare di questo lato “dark” per me è più interessante». 

Con questa sua voce soul, possiamo definirla un incrocio tra Amy Winehouse e Dolcenera, però bionda?

«Ci sta, mi piacciono entrambe».

Il brano in gara, “Egoista” qualcuno ha anticipato che parla dell’amore tra due ragazze. È così?

«In realtà parla dell’amore in generale. Ho scritto io testo e melodia, quindi è nel mio stile. Però, rispetto ai precedenti, è un brano un po’ più completo a livello di dinamica e di contenuti». 

Il venerdì (10 febbraio), duetterà con Salmo un medley di Zucchero. 

«Non vedo l’ora di cantare con lui. In questi giorni stiamo facendo le prove e ci siamo detti che vogliamo fare una sorpresa, non dico di più». 

Nel 2021 il celebre rapper sardo la include nel suo album “Flop” con il brano “L’angelo caduto”. Come vi siete conosciuti? 

«Salmo ha uno studio ed etichetta discografica, Lebonski 360°. Avevano sentito un video in cui cantavo, mi hanno fatto i complimenti per la voce. Ho cominciato a riempirlo di messaggi “scrivo tutti i giorni dalla mattina alla sera, ho un sacco di canzoni da parte” e si è convinto a farmi venire in studio a fargli sentire qualcosa. Tra le canzoni che ho portato c’era “L’angelo caduto”. Poi piano piano ci siamo conosciuti meglio e ho firmato il contratto con la sua etichetta con cui sono usciti dei singoli e l’ep “Fake Music”».    

Ha partecipato alla colonna sonora della stagione finale di “Gomorra”. L’hip hop la attrae?

«Mi piace molto ascoltare rap, ne sono influenzata».

Ha aperto per Salmo, come si è trovata davanti al suo vasto pubblico?

«Incredibile, emozionante, ho imparato a stare sul palco un pochino meglio. La gente si è comportata bene rispetto alle mie aspettative, che erano basse visto che dovevo aprire per il loro idolo e non pensavo volessero ascoltare me». 

Dal tour mondiale de Il Volo, di cui fu ospite, a Salmo. A vent’anni ha già viaggiato agli opposti della musica?

«Quando si parla di musica vera non ci sono confini. Tra musicisti ci si può capire, che sia metal o musica classica il linguaggio è uno».    

Che effetto le fa rivedersi bambina prodigio a “Tú sí que vales” su Canale 5?

«Mi fa sorridere. Mi guardo indietro e penso a quante cose sono successe. E comunque ero bravina dai!» 

Ci fu anche un pranzo con Elisa all’epoca vero?

«Ero piccolina e mi ha dato un sacco di consigli su come entrare nel mondo della musica, io andavo alle medie, non sapevo nulla». 

A 13 anni si era illusa che fosse più facile?

«Un po’ sì. Ma la vita non è una favola. La sconfitta di “Sanremo Giovani” nel 2019 mi è servita, mi ha dato una svegliata».  

La musica le ha tolto spensieratezza?

«No, ho fatto tutto quello che potevo fare, mi sono goduta gli anni precedenti. Forse adesso non mi sto comportando come una ventenne perché è il momento di lavorare davvero». 

Che look proporrà all’Ariston?

«Tiro fuori il mio lato femminile che ho tenuto un po’ nascosto. E mi sono fatta i capelli ancora più biondi. Cambio spesso in base al mio umore. È una dimostrazione della mia personalità». 

Ora dovrà difendersi dai gossip che la vogliono compagna di Salmo anche nella vita, scaturiti da una foto in cui lui le bacia una guancia?

«Non mi sento attaccata, quindi non parlerei di difesa. Cerco di passare oltre a queste cose, sono stupidaggini. Lavoriamo assieme, ci vediamo tutti i giorni, è normale postare una foto». 

Elisa Russo, Il Piccolo 03 Febbraio 2023 

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