I Sick Tamburo hanno fatto uscire da poco il loro primo album, un debutto firmato dall’etichetta La Tempesta (Tre Allegri Ragazzi Morti, Moltheni, Teatro degli Orrori, Le Luci Della Centrale Elettrica). La formazione dei Sick Tamburo vede alla voce Boom Girl, al secolo Elisabetta Imelio, bassista dei Prozac+, e alla chitarra Mr.Man, alias Gian Maria Accusani, leader dei Prozac+. Al loro fianco: Doc Eye alla batteria e String Face al basso. Suonano un mix di rock ed elettronica, segnato da accenti analogici quale l’uso quasi sistematico del delay, su cui poggiano cantati minimalisti e ipnotici. La potenza di questo progetto è gia stata testata con successo dal vivo, di recente su palchi importanti come quelli del Mi Ami e del Rock In Idro a Milano. In rotazione su Mtv e altre emittenti, un videoclip di grande impatto del brano «Il Mio Cane con Tre Zampe» diretto da Stefano Poletti.
Come nascono i Sick Tamburo?
GM Accusani: «Vanno di pari passo con i Prozac+, che in questo momento sono fermi, ma non sciolti. Volevamo fare una cosa nuova, abbiamo cominciato quasi per gioco. Sick Tamburo era il nome di un progetto di sole percussioni che stavo mettendo assieme, ad Elisabetta piaceva molto e l’ha voluto usare».
L’idea di fare i concerti mascherati e mantenere il mistero, com’è nata?
E.Imelio: «Ci piaceva molto esteticamente, volevamo fare uno spettacolo che oltre ad avere un impatto musicale avesse anche un impatto forte visivo».
In questo progetto hai cambiato ruolo, da bassista a frontwoman e cantante, come ti trovi?
«All’inizio ero abbastanza spaventata. Poi un po’per volta mi sono abituata. Alla fine non è così diverso».
Come è stato lavorare con La Tempesta?
GM Accusani: «Secondo me La Tempesta ha le realtà più interessanti in Italia. Conosciamo Davide Toffolo e i Tre Allegri Ragazzi Morti da sempre, quindi è stato un ritorno a casa, una bella esperienza».
Cosa succede a Pordenone in questi anni?
GM Accusani: «Ci sono tante piccole realtà nuove che si danno da fare, come in qualsiasi città di provincia. Ma adesso, a differenza di qualche anno fa, è ancora più difficile emergere perché la musica ha raggiunto livelli bassissimi, non dal punto di vista della qualità, ma dal punto di vista degli spazi. Quindi le realtà rimangono spesso chiuse nelle cantine».
Com’è andare in giro con GianMaria da tanti anni?
E.Imelio: «Abbiamo un rapporto odio/amore. Ma comunque, dopo tutti questi anni siamo una coppia affiatata. Per le cose importanti siamo sempre d’accordo. La musica e i testi sono di Gianmaria, ma non fa mai qualcosa che non sento mia».
GM Accusani: «Le cose che faccio sono su misura sul mio lavoro. Il progetto è nato molto in studio, con una mia idea forte di produzione, non solo di costruzione di pezzi. L’idea di ogni canzone è legata alle persone che ci sono dentro».
Hai mai voluto modificare qualche testo?
E.Imelio: «Finora mai. Sicuramente se io avessi qualcosa da dire su qualche testo, lui mi ascolterebbe. Ma finora davvero non è mai capitato. Sento i testi molto miei, molto vicini».
GM Accusani: «Sono spaccati di cose che ci stanno attorno, assemblati in maniera molto strana, diversa dallo stile dei Prozac e facilitato dal modo di cantare che è monofonico, quasi rappato».
Avete collaborato con un rapper, Junk.
«Sì perché questo progetto è nato vicino al rap. Non siamo dei grandi appassionati del genere, ma il modo di cantare ci ha ispirato. La nostra base musicale si sposa molto bene con quel cantato».
Elisa Russo, Il Piccolo 21 Giugno 2009