«“Onde” nasce durante il lockdown e racchiude quel momento in cui l’immagine di una spiaggia sconfinata con le onde che s’infrangono sulla riva mi evocava pace e libertà; e poi parla di una storia d’amore con i suoi alti e bassi». Con l’inedito “Onde” Simone Zentilin, cantante classe ’96 di Grado, aveva vinto la settima edizione del Premio Casa della Musica di Cervignano e oggi, dopo qualche mese, il premio si concretizza con l’uscita del videoclip del brano, diretto da Marino Cecada, con assistente alle riprese e operatore drone Stefano Marongiu, montaggio Massimo Racozzi. La produzione del singolo è di Andrea Rigonat (anche chitarre, programming, mixaggio) in collaborazione con Franz Contadini (tastiere), e Giona Rossetto alle programmazioni ritmiche, masterizzato da Ricky Carioti. Il Premio è promosso, realizzato e sostenuto dal Comune di Cervignano del Friuli e dalla sua Casa della Musica che ha affidato l’organizzazione e la gestione del concorso a Supersonic Studio di Contadini, quest’ultimo presiede la giuria composta da Rigonat (direttore artistico), Cindy Cattaruzza (cantante professionista), Cecada (musicista e video maker), il dj Albert Marzinotto (per la sezione elettronica). «Nel 2017 avevo partecipato al concorso come interprete – racconta Zentilin –, ritornarci con un brano mio era un obiettivo da raggiungere, quasi un sogno. Visto lo spessore, i professionisti in giuria, quando ho vinto ero al settimo cielo. Mi sono presentato in punta di piedi, confrontarsi e condividere con altri giovani che hanno la tua stessa passione, che ci mettono convinzione e grinta è stimolante. Essendo timido, tenevo tante cose per me stesso, anche la musica: vorrei che questo percorso che ho avuto la fortuna di portare avanti sia di stimolo per altri ragazzi che credono alla musica e dedicano ore a scrivere, imparare, esercitarsi… è un’opportunità imperdibile, a me è servita tanto e mi sento di consigliarla». Il cantante gradese si dichiara influenzato dalle sonorità di Dotan (esploso in Italia con “Numb”) e al momento sta lavorando su altri inediti: «Ho iniziato un po’ tardi – prosegue – la musica mi stava intorno ma non era centrale come adesso. Con l’adolescenza, un periodo un po’ buio in cui non si è né carne né pesce e magari si è vittima di qualche episodio di bullismo, praticavo canottaggio ma sentivo che qualcosa mi mancava, quando banalmente ho partecipato a un karaoke e da lì è partito tutto, cantando “One” degli U2. Poi ho preso lezioni di canto a Gorizia e Vicenza. Ho partecipato a festival di carattere dialettale in regione, ma non mi ero mai cimentato nella scrittura di una canzone. Con la pandemia ho seguito delle lezioni online di songwriting con un produttore di Milano, mi si è aperto un mondo, ho acquisito una piccola cassetta degli attrezzi con la quale cominciare a scrivere. Così è nata anche “Onde”: nella prima parte descrivo il lockdown, un’esperienza molto pesante per tutti ma nel mio caso mi ha aiutato a scoprire un nuovo lato di me».
Elisa Russo
Il Piccolo 13 Settembre 2022
Il Messaggero Veneto 18 Settembre 2022

