Venerdì 30 ottobre, alle 22, i triestini Sinestesia presentano il nuovo cd al Rock Club di Ronchi Dei Legionari, Gorizia. Il loro secondo album «The Day After Flower» (Aereostella/Edel) esce ufficialmente a novembre ed è prodotto dalla band assieme a Franz Di Cioccio (PFM). Sinestesia è il nome scelto dai cinque musicisti per rappresentare la loro musica, un crossover tra melodicità compositiva ed esecuzione ricca di energia. Uno stile singolare, con due spiccati sensi musicali, l’hard rock e il progressive, dove la molteplicità espressiva dei singoli artisti permette al gruppo di spaziare in uno ampio spettro di emozioni: dal metal alla psichedelia, coniugando la ricchezza del progressive ‘70 con sonorità sperimentali di oggi.
La band è attiva, con la line up attuale, dal 2005: Roberto De Micheli (chitarra), Alberto Bravin (tastiere), Paolo Marchesich (batteria), Alessandro Sala (basso) e Riccardo De Vito (voce).
Il primo disco «Sinestesia» (Immaginifica/BTF) è uscito nel 2007, sempre con la produzione di Franz Di Cioccio. Hanno poi suonato al Gods of Metal, a Roma Rock, al Rolling Stone, al Teatro Allianz per promuovere il disco. Nel 2008 hanno partecipato alla compilation natalizia «It’s Christmas Time» (Aereostella/Edel), accanto a PFM, New Trolls, Fish, Sarah Jane Morris e molti altri. Il bassista dei Sinestesia, Sala, è stato anche il vincitore del reality «La Pupa e il secchione», in onda qualche anno fa su Italia 1.
Come è nato questo nuovo album?
«Per questo disco abbiamo lavorato sodo, – rispondono Bravin e De Micheli – i brani hanno subito delle rielaborazioni continue, perché cercavamo un equilibrio maggiore rispetto al primo lavoro, ci interessava suonare canzoni che potessero arrivare a più gente possibile senza necessariamente doversi piegare a qualcosa di troppo semplicistico. In questo è stato fondamentale il lavoro di Nick Ardessi, che ha lavorato fianco a fianco con noi sia in fase di produzione che di arrangiamento. Il tutto è culminato poi, grazie alle possibilità di Franz Di Cioccio, nel lavoro di mastering, che è stato fatto al Nautilus, nome molto noto agli addetti ai lavori».
Com’è stato lavorare con Di Cioccio?
«Molto indipendente, nel senso che abbiamo campo libero, i paletti che ci mette sono per lo più riguardanti il senso di fondo. Ci aiuta a trovare il collante tra le varie cose che compongono l’opera, e solitamente lo fa in modo che ci arriviamo da soli. Questo ci ha fatto crescere molto negli ultimi due anni».
Sala si è trasferito a Berlino. Come fate a conciliare ciò con gli impegni della band?
«Per il momento siamo riusciti a far quadrare il cerchio tra la quantità di chilometri che ci separano e i nostri impegni. Ora che gli appuntamenti diventeranno maggiori dovremmo ingegnarci ancora meglio, questo non ci preoccupa ma ci stimola ad essere più produttivi in ogni specifica situazione».
Trieste?
«Città ricca di talento, ma con poca organizzazione e poca umiltà. E in questo ambiente devi imparare molto velocemente a tenere a freno la lingua».
Cosa succederà stasera?
«Perchè venire a vedere i Sinestesia live? Per diversi motivi: un disco nuovo dove c’è dietro tanto amore e tanta dedizione, un momento per sentire un po’ di musica non conforme e uno stand del marchio di chitarre Manne, con un po’ di strumenti da provare».
Elisa Russo, Il Piccolo 30 Ottobre 2009