«Ci intervistavano riviste musicali che poi nei loro articoli definivano Trieste una piccola Los Angeles»: sembrano tempi davvero lontani quelli splendenti evocati dal tastierista triestino Alex Falcone. Classe ’66, assieme al fratello – il virtuoso della chitarra Arthur –, ha vissuto a pieno la musica cittadina: «Negli anni ’70 e ’80 – continua Alex – a Trieste si ascoltava molto rock, io ero più piccolo e seguivo personaggi come Yako De Bonis, Silvano Bassi (Steel Crown) e mio fratello con i Foxy Lady, mi sono fatto una cultura nel genere, anche se dal loro metal ne ho tirato fuori qualcosa di più melodico con le tastiere. Ho suonato con gli W.i.n.d., all’epoca tutti impazzivano per la nostra hit “So sexy”, poi con gli Heaven’s Touch, esperienze che mi hanno fatto crescere e mi hanno invogliato a fare qualcosa di mio». Come solista nel 2009 Alex Falcone ha pubblicato il suo disco “Aphasia”, ricco di star internazionali (membri di House Of Lords, Rainbow, Europe) e nel 2012 fonda i Sinful Sinners. Questa volta si affida a una band tutta triestina composta da Gianluca Sossi al basso, Alessandro Cernivani alle chitarre e Sergio Sigoni alla batteria. L’album esce in questi giorni per l’etichetta Rock Royce Records: il 18 dicembre il cd in edizione limitata di 500 copie, di cui 150 numerate per i collezionisti, e in distribuzione digitale dal 18 gennaio. S’intitola “Butterfly” e contiene 12 brani originali di classic rock «hard rock anni ’70 di base – precisa Falcone, qui all’hammond moog e piano – ma più modernizzato», con l’influenza dei classici del rock pesante Uriah Heep, Deep Purple, Whitesnake, Rainbow. La gestazione è stata lunga ben otto anni, costellati da vicissitudini, inciampi e tragedie (come la perdita della bostoniana Ellen Garfield, di ausilio nella scrittura e revisione dei testi); complicato anche trovare una voce che soddisfacesse: alla fine i Sinful Sinners hanno scelto via web l’americano Kevin Reeves che ha registrato a distanza le parti vocali. Ad impreziosire il tutto due ospiti speciali alle chitarre: lo svedese Kee Marcello degli Europe e il canadese Erol Sora (con cui Falcone aveva suonato nel tour europeo della John Lawton Band). Grazie al promoter inglese Nicky Baldrian che segue il gruppo, i brani sono già arrivati in alcune radio inglesi. “Butterfly” avrebbe dovuto essere presentato il 29 novembre alla Fiera del disco di Trieste, ovviamente annullata «È un periodo difficile – riprende Falcone –. Senza concerti manca uno sfogo, un ritrovo, una carica e iniezione di vita. Non si vedono sbocchi, ma a parte le restrizioni covid, gli spazi per suonare non c’erano neanche prima. Le autorità locali prendono in considerazione come forma di cultura solo la musica classica, il resto è ignorato, non ci sono contributi né sale prove comunali». Falcone, prima dello stop, ha girato l’Europa anche grazie al progetto tributo agli Uriah Heep, gli Sweet Lorraine e negli anni ha avuto modo di incontrare molti big, tra quelli che ricorda con maggior piacere cita Ronnie James Dio, John Lawton, Glenn Hughes «Che quando ha suonato a Trieste – conclude Falcone – si era detto disponibile a partecipare a un mio disco, chissà prima o poi…».
Elisa Russo, Il Piccolo 20 Dicembre 2020