SINHERESY IN PIAZZA VERDI IL 18.08.23

«Piazza Verdi può sembrare una cornice insolita per il nostro genere, che definiamo melodic modern metal, però avendoci già suonato sappiamo quanto possa avere grande resa e riscontro di pubblico, si fermano con entusiasmo anche persone di passaggio, è bello conquistarle»: era il 2019 quando i triestini Sinheresy festeggiavano i dieci anni della loro carriera in Piazza Verdi. Tornano in quella stessa piazza venerdì alle 21.15, anticipati alle 20.30 dai Cavana, nell’ambito di Trieste Estate, con l’organizzazione di Rock Out X Project, a ingresso libero. Presentano in anteprima il nuovo album, quarto della loro storia, “Event Horizon” in uscita il 25 agosto, anticipato da tre singoli (due già pubblicati e il terzo disponibile da giovedì). Sul palco: Cecilia Petrini e Stefano Sain alle voci, Davide Sportiello al basso, Lorenzo Pasutto alla chitarra, Gabriele Boz alla batteria. «Questa volta – racconta la cantante Cecilia Petrini – come ospiti avremo una performer ballerina e poi Giorgia Fumarola dei Cavana, giovane e promettente band triestina che apre la serata, duetterà con noi in un brano».  

Ci sarà qualcosa di particolare per quanto riguarda le luci?

«Sì, il tecnico che curerà il light design farà sì che i colori cambino a seconda delle canzoni, la parte sonora e visiva sarà compatta». 

Il nuovo album?

«È il degno successore del precedente “Out of Connection”, abbiamo ormai improntato il nostro stile sul melodic modern metal, uniamo sempre delle melodie molto orecchiabili a delle parti strumentali che sono invece abbastanza graffianti e pesanti. “Event Horizon” procede su questa scia, evolvendosi però per quanto riguarda proprio la pesantezza, ancora più diretta, dinamica e d’impatto nella parte strumentale».

A livello tematico?

«Ci siamo basati su un parallelismo tra l’esplorazione dello spazio, da qui il titolo “Event Horizon”, orizzonte degli eventi e l’esplorazione dell’animo umano, delle emozioni più profonde che a volte sono sconosciute a noi stessi. Esploriamo tutto quello che è al di là del confine di ciò che è osservabile, per noi ignoto, sconosciuto». 

Per che etichetta esce?

«È il nostro terzo disco per la Scarlet Records, una collaborazione proficua. Sarà distribuito a livello internazionale. In Giappone verrà pubblicato per la Ward Records Japan e ci sarà anche un libretto con la traduzione dei testi in giapponese e un commento di un critico giapponese».

In Piazza Verdi ci saranno i cd in vendita?      

«Saranno disponibili sia i cd che il vinile: non il classico nero ma abbiamo scelto il colore dominante dell’estetica di questo lavoro, l’arancione marmorizzato, di grande impatto visivo». 

Avete spesso suonato anche all’estero e condiviso il palco con Dream Theater, Queensrÿche, Lordi, Anathema, Korpiklaani, Seventh Wonder, Tarja Turunen (ex Nightwish), Lacuna Coil… Dopo lo stop della pandemia avevate ripreso con i tour?

«Gli anni del covid ci hanno molto frenato a livello compositivo, in un certo senso è stato come se non avessimo più molto stimolo a scrivere e comporre, oltre la difficoltà oggettiva di non poterci incontrare per fare prove e discutere tra noi. Non siamo riusciti a promuovere abbastanza dal vivo il precedente disco, un peccato. Terminato quel periodo, però, abbiamo deciso di concentrarci sulla composizione dell’album e non sui live. Per noi era il momento di incidere nuovo materiale. Ripartiamo ora, nei prossimi mesi abbiamo delle date in Italia e poi speriamo di ritornare in giro per l’Europa nel 2024».

Elisa Russo, Il Piccolo 18 Agosto 2023 

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