SYLVIA PAGNI “Un’avventura italiana” il 16.08.17 a Trieste

Manifesto 16 Agosto (1) Il musical – spettacolo “Un’avventura italiana” farà tappa al Castello di San Giusto, nel Piazzale delle Milizie, il 16 agosto alle 21.15. Si tratta di un viaggio sonoro di più di due ore nella storia musicale italiana, con la direzione della poliedrica e virtuosa pianista, fisarmonicista e cantante abruzzese Sylvia Pagni, un curriculum di prestigiose collaborazioni che annoverano anche un’esperienza al Teatro alla Scala di Milano accanto a maestri come Riccardo Muti, Placido Domingo, Carreras e volto noto al pubblico televisivo (“Scommettiamo che” con Fabrizio Frizzi, “Tappeto Volante” con Luciano Rispoli, “Uno Mattina”…) assieme alla cantante e soubrette Elisa Riccitelli, allo swing man triestino Loris Cattunar e un corpo di ballo di otto elementi. Sul palco di San Giusto potranno contare anche su tanti ospiti speciali scelti tra i talentuosi artisti locali: Leonardo Zannier, Andro Merkù, Gabriele Gherbez, Alessio Colautti, la Abbey Town Jazz Orchestra.

Sylvia Pagni ha alle spalle una lunga amicizia e collaborazione con Teddy Reno, con lui ha realizzato il cd “Un’avventura italiana” omaggio alla grande melodia italiana che ha ispirato lo spettacolo. Proprio con Teddy Reno la Pagni si era esibita in Piazza Verdi nel 2014, racconta:
«A Trieste mi legano le mie collaborazioni con Teddy Reno, Loris Cattunar e anche Bobby Solo. Quando vengo a Trieste sento che mi vogliono bene tutti quanti e mi sento a casa; io sorrido molto, mi piace scherzare e i triestini con me si aprono, mi trovo benissimo. Mi sento un po’ triestina. Secondo me è una città molto signorile. Mio papà è toscano ma vissuto sempre a Milano, mia madre abruzzese, io come mentalità mi sento più vicina al nord. A San Giusto sarà un’unione tra l’Abruzzo da cui arriviamo io ed Elisa Riccitelli e la big band della vostra regione, triestini come Andro Merkù, Cattunar e tanti altri. Ci sarà anche un cameo dedicato ad Elvis Presley».

Proprio il 16 agosto sarà il quarantennale della morte di Elvis. Al king del rock’n’roll lei e Bobby Solo avete di recente dedicato un cd intitolato “Elvis Live”.

«Roberto Satti (Bobby Solo ndr) desiderava realizzare qualcosa per i quarant’anni della morte di Elvis. Gli sono stata consigliata – dicono che sono brava, in realtà ho solo studiato tanto – e ci siamo trovati un anno fa, abbiamo messo insieme una cinquantina di brani per sceglierne poi 12. È un progetto internazionale, c’è di mezzo la EMI, la Plaza Mayor ed è stato molto impegnativo, per me è stato come partorire un figlio. Ho dovuto prima studiare i pezzi di Elvis (dicono che è il re del rock’n’roll ma io l’ho trovato molto swing) e poi trovare degli arrangiamenti che andassero bene per Roberto, ci ho lavorato parecchio. Siamo contenti e soddisfatti perché alla fine è tutt’altro che la copia di Elvis. A settembre uscirà anche il vinile numerato. Dopo il 16 agosto ci sarà il lancio di “Elvis Live”».

Sul cd ringraziate anche il collezionista triestino Bruno Pause.

«Sono stata da lui e ha i dischi autografati da Elvis, ha il suo foulard, un bastone da appoggio usato da Elvis… toccare quegli oggetti è stato emozionante. È un collezionista da capogiro, c’ha di tutto e di più».

La vostra missione dichiarata è preservare la grande melodia italiana.

«”Un’avventura italiana” ripercorre, dagli anni Trenta ad oggi, la musica italiana per cui siamo famosi nel mondo. In questi anni a Sanremo ci sono bei brani ma non ci sono più quelle melodie che rimangono davvero nella mente. Allora abbiamo tirato fuori le più belle melodie italiane e le abbiamo rivisitate in chiave swing, così piacciono anche ai giovani (basti pensare quanto pubblico attira Michael Bublé), “O Sole Mio”, “Mamma son tanto felice”, “Io e te da soli” (Mogol – Battisti), “Vedrai Vedrai” (Tenco)… Inoltre, da un’idea di Ferruccio (Teddy Reno ndr) è nato il primo progetto mondiale per la ricerca della melodia, abbiamo fatto la finalissima mondiale all’Expo di Milano, vorrei proporre la finale europea proprio a Trieste».

Prossimi impegni?

«Ho avuto l’onore di firmare un contratto con Mediaset, dal primo settembre sarò arrangiatrice e musicista, curerò le parti di direzione d’orchestra. È stata una grande soddisfazione, ho mandato loro i miei lavori da sentire e dopo un’ora avevo il contratto. Ho pianto di gioia per una giornata intera, non me l’aspettavo».

C’è spazio per la musica in tv?

«Chi lavora in tv ha sete di musica. Ma di melodie, che non ci sono».

Elisa Russo, Il Piccolo 06 Agosto 2017

Sylvia Pagni

 

 

 

 

 

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