TEHO TEARDO A SEXTO ‘NPLUGGED L’08.08.20

«Caro Man Ray – scrive Teho Teardo – la colonna sonora non combacia con l’idea di cinema dell’Uomo Raggio. Meglio un altro tipo di avvicinamento ai tuoi film, cercando appuntamenti di natura emotiva, fino quasi ad allinearsi con quel mondo, ma senza commentarlo, senza imitarlo, evitando di ribadire quanto già detto nella pellicola». Ed è così che il musicista, compositore e sound designer pordenonese presenta “Le retour à la raison”, sabato alle 21 a Sexto ‘Nplugged (sold out): «È l’esecuzione dal vivo della musica che ho scritto per tre straordinari cortometraggi di Man Ray, musica che segue scena per scena i film senza essere una colonna sonora, ma un appuntamento dato nel tempo e quindi nello spazio a uno dei più importanti artisti del 1900. Saranno proiettati i film durante il concerto, quindi la connessione tra immagini e musica sarà evidente».

Nato come live commissionato a Teardo da Villa Manin in occasione della mostra “Intorno a Man Ray” nel 2014, il progetto ha poi trovato forma definitiva nell’album “La retour à la raison”, presentato in regione per la prima volta a Sexto ‘Nplugged.

Sul palco di Sesto al Reghena lo accompagnano Elena De Stabile al violino, Ambra Chiara Michelangeli alla viola, Laura Bisceglia al violoncello e nel finale ben 40 chitarristi e bassisti: «Un pomeriggio – spiega – ho sognato che Man Ray mi diceva “quaranta”. Non ho capito a cosa si riferisse, ma ho pensato che quaranta musicisti avrebbero potuto suonare il brano finale, una marcia funebre del 1900, e così è stato. “L’etoile de mer” è il brano che conclude questo ciclo, racconta dell’arrivo della guerra mondiale che costringe a scappare in America moltissimi artisti e intellettuali che se fossero rimasti qui avrebbero potuto cambiare in meglio le sorti dell’Europa».

Che effetto le fa suonare nella sua regione d’origine?

«Amo moltissimo il Friuli, sono legato al territorio da amicizie importanti, collaborazioni professionali e una natura che continuo a pensare sia strepitosa nonostante i vari tentativi di distruggerla. In questo momento mi sento molto vicino a chi sta sensibilizzando i residenti sulla necessità di tutelare il Tagliamento inserendolo nella tutela Unesco. Purtroppo il governo della regione ha idee poco consone alla salvaguardia del fiume più importante del territorio».

Tra i tanti riconoscimenti della sua carriera, c’è anche il premio Ennio Morricone. Un ricordo?

«Difficile sintetizzare in poche righe qui, ma ho avuto il piacere di incontrarlo diverse volte, con me è stato paterno e disponibile, mi ha dato consigli importanti e ha detto cose sulla mia musica che ancora mi commuovono. Un giorno mi ha chiesto, due secondi prima di entrare in palco ad un premio, “ma lei lo sa scrivere un contrappunto doppio?”, ed io: “sì, certo, ma di solito lo scrivo al contrario”. Si è fermato un attimo, ho temuto il peggio, poi mi ha appoggiato una mano sulla spalla e ha sorriso».

Come ha vissuto questi mesi?

«Ho sempre lavorato, ho due film e una serie tv a cui sto collaborando per cui non mi sono mai fermato un istante. Ho realizzato un live in studio per il CSS, il Teatro Stabile di innovazione del Friuli. La risposta è stata commovente».

Come immagina il futuro della musica dal vivo?

«Dovremmo dirci la verità, non sta ancora ripartendo, l’intero settore è sepolto da strati di indifferenza da parte delle istituzioni che non ne capiscono la portata culturale ed economica. La permanenza dell’ignoranza è assai più pericolosa di qualsiasi virus di passaggio».

 

Elisa Russo, Il Piccolo 8 Agosto 2020 

 

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