THE HOLY SMOG A SAN GIUSTO IL 18.08.22

Nati a fine 2020, The Holy Smog si sono fatti notare da subito come giovane band da tenere d’occhio: i concerti in strada, la vittoria del Miela Music Contest e il conseguente concerto al Castello di San Giusto l’estate scorsa, e poi un anno intenso di live. È pronto ora il loro ep di debutto “Black Sky” in uscita il primo settembre sulle piattaforme digitali e in cd e lo presentano in anteprima dal vivo giovedì alle 18 nell’ambito del Polo Giovani Trieste Sound, al Toti di Via del Castello 1 a San Giusto, e a mezzanotte uscirà il primo singolo “Ciel sereno”. The Holy Smog non si identificano in un unico genere: i membri del gruppo hanno background diversi e ciò comporta un mix di elementi pop, soul, reggae e jazz. Residenti a Trieste, Lucas Gomez (voce e chitarra) è originario di Santo Domingo e viene dal soul e dal reggae, Andreja Tull (voce) è della minoranza slovena e ha esperienze nel folk e nel jazz, il triestino Angelo Vardabasso (contrabbasso e basso elettrico) è un nome noto del jazz e la triestina Mila Comel (percussioni e batteria) ha sostituito la friulana Teresa Bisoni da dicembre. L’ingresso al Toti è libero, «Apriremo inoltre le danze – raccontano The Holy Smog – a una delle ultime jam session di quest’estate, aperta a tutti i musicisti che vorranno immergersi nell’arte della musica e dell’improvvisazione condividendo lo stesso palcoscenico. A disposizione il service del PGTSummer, impianto, mixer, batteria e strumenti (ma chi vuole può portare i propri). Conosciamo tanti bravissimi artisti che saranno coinvolti nella jam, è sempre bello riunirsi».

«Abbiamo appena portato a termine una missione – aggiungono Lucas e Andreja – suonare a un matrimonio in Svizzera. Siamo partiti con un camper un po’ diroccato a noleggio e siamo stati in viaggio un mese, suonando nelle città in cui passavamo. Italia, Svizzera, Germania, Austria… C’è stata ottima intesa tra di noi, stare assieme per un mese 24 su 24 è una bella prova superata, siamo contenti, vuol dire che abbiamo interesse a continuare questa avventura in sintonia. Abbiamo suonato, ci siamo divertiti, e prima di partire abbiamo chiuso l’album». 

Registrato da Marco Rossetti, mixato in Portogallo e masterizzato in Germania, contiene cinque brani, Davide Angiolini è ospite alle percussioni nel primo singolo; hanno partecipato inoltre Baltazar Avila (Movimento Cumbiero) alle chitarre elettriche, Nina Badin alla viola, Jana Tull al violoncello; alla parte tecnica Andrea Bondel, Alberto Gaffuri, Joao Galvao, Guilherme Correia, José Assunçao, Kristell Potočnik alle foto, Mila Milù e Sara Not alla copertina. «Abbiamo scelto il titolo “Black Sky” perché riassume il filo che lega le canzoni dalla prima “Ciel Sereno” all’ultima, appunto “Black Sky”, cielo nero, che racchiude la personalità di tutte le canzoni che sono nate con la pandemia, un periodo incerto in cui era difficile anche trovarsi per fare musica, quindi ogni pezzo ha questo carattere contrastante, romantico ma malinconico, speranzoso ma tragico; non è un concept album ma c’è comunque un filo che è uno sfogo personale». 

Si sono esibiti al Lent Festival in Slovenia, al Miela, al Castello di San Giusto, al Tact Festival e al Bioest a Trieste, oltre che per le strade cittadine: «Quello al Toti – concludono – sarà l’ultimo concerto dell’estate e poi Angelo va a studiare al conservatorio di Amsterdam, Mila in Spagna quindi troveremo nuove modalità, ci concentreremo sulla parte compositiva per tornare in tour l’estate prossima».

Elisa Russo, Il Piccolo 18 Agosto 2022  

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