Tornano dal vivo al Loft di Trieste, venerdì alle 21.30 a ingresso libero, i triestini The Topix. Formazione southern european soul in pista dal 2015 che si rifà ai classici dell’r&b e del soul americano di Marvin Gaye e Al Green e al new soul nord europeo, The Topix nascono da un’idea del bassista e compositore Francesco Cainero (già fondatore del duo elettro/chill out Caibedo Island e componente dei Musique Boutique Lounge band e in studio con Francesca Michielin e Alessandra Amoroso) e del chitarrista arrangiatore Matteo Brenci (Jack Savoretti, Elisa, Jake Barker, 40 Fingers Guitar Quartet). Ai fondatori si sono aggiunti Riccardo Gileno (voce, chitarra acustica e percussioni), Nicole Pellicani (voce e percussioni, già corista di Elisa, Francesca Michielin e Marco Mengoni), Cristiano Norbedo (tastiere e programmazione, Marco Mengoni, Francesca Michielin, Alessandra Amoroso), Manuel Figelj (tastiere) e Marco Vattovani (batteria e percussioni, impegnato anche con Canto Libero e Les Babettes). La scaletta proporrà brani dal loro esordio «Madness of Time» (Epops Music), Cainero anticipa però: «Stiamo già lavorando sui brani del prossimo disco e venerdì ne proporremo alcuni in anteprima, come sound abbiamo deciso di lavorare su sonorità ancora più nu funk e nu soul. Al Loft ci saranno anche degli ospiti a sorpresa».
«Madness of Time» vuole essere un punto d’incontro tra il soul americano e la melodia tipica delle nostre terre per creare un sound che The Topix chiamano “south european soul”. Il disco è prodotto da Moreno Buttinar e Cainero con il grosso contributo dell’artista slovena Lara B, «Le sonorità sono molto genuine – riprende Cainero – abbiamo voluto registrare la base ritmica suonando tutti assieme per ricreare l’atmosfera del live per poi sovraincidere le voci, le tastiere e in alcuni brani una sezione fiati capitanata dal trombonista sloveno Denis “Kay Kay” Beganovic. Le tracce sono state mixate da Ales Stefancic allo studio Cheboo in Slovenia e il mastering è stato affidato a Christian Wright del mitico Abbey Road Studio di Londra».
«I nostri artisti di riferimento – conclude – vanno dai classici del black soul come Marvin Gaye o Al Green al pop jazz americano degli Steely Dan e dal nu funk di D’Angelo o dei Vulfpeck al soul nord europeo di cantautori come Jarle Bernhoft e Ole Børud dei quali proponiamo alcune cover».
Elisa Russo, Il Piccolo 30 Aprile 2019