THE TOPIX in Piazza Verdi il 09.08.17

Ultimo concerto per la seconda edizione di “Hot In The City”, rassegna organizzata da Good Vibrations con la direzione artistica di Trieste is Rock, nell’ambito del cartellone di Trieste Estate: l’appuntamento è per mercoledì alle 21 in Piazza Verdi ad ingresso gratuito, protagonisti i triestini The Topix, formazione southern european soul in pista dal 2015. Le sonorità della band si rifanno ai classici dell’r&b e del soul americano di Marvin Gaye e Al Green e al new soul nord europeo, che vede tra i suoi maggiori esponenti artisti scandinavi come Ole Børud, Jarle Bernhoft e Alain Clark, per creare un sound originale che aggiunge le caratteristiche della melodia mediterranea alle raffinatezze ritmico/armoniche del soul. Un gruppo di amici che per anni hanno collaborato in diverse situazioni musicali e hanno deciso di unire le proprie esperienze per creare un nuovo progetto, The Topix nascono da un’idea del bassista e compositore Francesco Cainero (già fondatore del duo elettro/chill out Caibedo Island e componente dei Musique Boutique Lounge band e in studio con Francesca Michielin e Alessandra Amoroso) e del chitarrista arrangiatore Matteo Brenci (noto dagli esordi con gli Underscore alla collaborazione con Jack Savoretti, visto anche in tv ad “Amici” come musicista accompagnatore di una concorrente). Ai fondatori si sono aggiunti Riccardo Gileno (voce, chitarra acustica e percussioni), Nicole Pellicani (voce e percussioni, già corista di Elisa, Francesca Michielin e Marco Mengoni), Cristiano Norbedo (tastiere e programmazione, Marco Mengoni, Francesca Michielin, Alessandra Amoroso), Manuel Figelj (tastiere) e Marco Vattovani (batteria e percussioni, impegnato anche con Canto Libero e Les Babettes). Sul palco di Piazza Verdi alla band si aggiungeranno tre ospiti speciali: Andrea Fontana alle percussioni (Elisa, Tiziano Ferro, Ivano Fossati, Cesare Cremonini, Patty Pravo…), Denis “Kay Kay” Beganovic al trombone (Paolo Rossi, Magnifico, Mellow Mood, Africa Unite…) e Moreno Buttinar alla programmazione e batteria elettronica (Mike Sponza, Lara B…). Spiega Cainero: «Oltre a riproporre tutto il nostro disco di debutto “Madness of Time” uscito per l’etichetta svizzera Epops Music, proporremo qualche rivisitazione di cover soul e funky e anche due nuovi inediti». Anticipato dal singolo “Take Back Your Love”, prodotto dal cantante e polistrumentista della PFM Alberto Bravin, “Madness of Time” è uscito a fine marzo, racconta la band: «L’album vuole essere un punto d’incontro tra il soul americano e la melodia tipica delle nostre terre per creare un sound che noi chiamiamo south european soul. Il disco è prodotto da Moreno Buttinar e Cainero con il grosso contributo dell’artista slovena Lara B, le sonorità sono molto genuine, abbiamo voluto registrare la base ritmica dei brani suonando tutti assieme per ricreare l’atmosfera del live per poi sovraincidere le voci, le tastiere e in alcuni brani una sezione fiati capitanata dal trombonista sloveno Denis “Kay Kay” Beganovic che sarà ospite speciale anche nel concerto di Piazza Verdi. Le tracce sono state mixate da Ales Stefancic allo studio Cheboo in Slovenia e il mastering è stato affidato a Christian Wright del mitico Abbey Road Studio di Londra».
La passione per le sonorità soul/r&b/funk da dove arriva?
«Sono generi che accomunano l’intera band. Nella scelta non abbiamo badato molto a ciò che avrebbe pensato il pubblico: siamo convinti che quando fai qualcosa in cui credi fermamente, agli ascoltatori arrivi in ogni caso».
I vostri modelli?
«I nostri artisti di riferimento vanno dai classici del black soul come Marvin Gaye o Al Green al pop jazz americano degli Steely Dan e dal nu funk di D’Angelo o dei Vulfpeck al soul nord europeo i cui maggiori rappresentanti sono i due cantautori Jarle Bernhoft e Ole Børud dei quali proponiamo alcune cover nei nostri concerti».
Siete attivi da diversi anni, con precedenti e parallele formazioni, nella scena musicale locale.
«La scena è molto attiva e variegata, quello che manca, come si confà alle città delle dimensioni di Trieste (principalmente in Italia) sono gli spazi dove esibirsi, soprattutto per chi propone un prodotto originale. Bisognerebbe abituare il pubblico ad ascoltare anche le band che fanno musica propria, magari affiancando band di cover a band di musica propria. Ciò che abbiamo noi triestini è il talento, quello che ci manca è forse un po’ di senso organizzativo e di professionalità, ma col tempo le cose stanno cambiando in meglio».

Elisa Russo, Il Piccolo 08 Agosto 2017

The Topix

 

 

 

 

 

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