“Time to Swing Again” al Miela con Les Babettes e 1000Streets

Una consacrazione dell’epoca d’oro dello swing e di Sinatra, Bing Crosby, Dean Martin, The Andrews Sisters in uno spettacolo natalizio in cui il sound della 1000 Streets’ Orchestra incontra Les Babettes e si arricchisce di altri ospiti speciali (Mike Sponza, Angelica Zacchigna, Gianluca Sticotti): giovedì alle 21 il Teatro Miela ospita la seconda serata della rassegna “Time to Swing Again” ideata dalla 1000Streets e Bonawentura/ Miela con l’intento di ripercorrere l’evoluzione dello swing negli ultimi cento anni a Trieste. Dopo essersi calati nei panni dell’Orchestra Borsatti anni ’20 «Per la seconda tappa – racconta Denis Zupin della 1000Streets – ci cimenteremo con lo swing tradizionale anni ’40 e ’50; mentre il 18 febbraio il viaggio si concluderà con “Electro Way”, show incentrato sul nostro primo album».

Per Les Babettes sarà il ritorno su un palco cittadino (se si escludono le ospitate estive a San Giusto) dopo un bel po’: «Così tanto che non ricordo di preciso quando è stata l’ultima volta», commenta Eleonora Lana, titolare del trio vocale con Chiara Gelmini e Anna De Giovanni. Attive ormai da un decennio, da tempo collaborano con la 1000Streets: assieme hanno tenuto concerti in Italia, Spagna, Francia, Slovenia, in festival e rassegne tra cui Far East Film Festival, ArTalOrt, Valsugana Jazz Tour, Borghi Swing, Muggia Jazz; hanno collaborato inoltre con artisti quali Maurizio Vandelli (Equipe 84) e Joe Bastianich. «Abbiamo collaborato tante volte con la big band triestina – prosegue Lana – ammiriamo la loro capacità di fare rete, promuovere diverse iniziative e coordinare tante persone. Il connubio con il repertorio natalizio è proprio vincente, eseguiremo i nostri cavalli di battaglia tra i classici dello swing e abbiamo anche aggiunto qualche novità tra i brani. Non mancherà in scaletta il nuovo singolo della 1000Streets “It’s Christmas Day”». Ma com’è nata la fascinazione per l’eleganza retrò della musica e dello stile di altre epoche in queste ragazze triestine che nel 2014 si fecero notare anche alle selezioni di X Factor? «Sono appassionata di jazz – spiega Lana – sto completando la mia laurea al conservatorio in quel campo. Fin dall’adolescenza, oltre agli artisti pop, ho sempre ascoltato la musica del passato, le big band, le grandi cantanti jazz di un tempo perché trovo che in quegli anni ci sia stato un incontro fortunatissimo tra semplicità all’ascolto e complessità armonica. Il jazz (e lo swing) mi ha sempre affascinato per la ricchezza armonica, mi piaceva ascoltarlo e sognavo di eseguirlo, da qui la voglia di farlo in armonia con altre voci». E poi c’è la passione per l’allestimento di uno spettacolo che ingloba alle canzoni la messa in scena, le coreografie, la scelta dei costumi. Per Les Babettes il segreto della longevità di un progetto sta nel trovare il giusto equilibro interpersonale: «Sforzarsi di essere chiari, limpidi, lineari quando si cerca di far squadra non è sempre facile perché siamo esseri umani, che cambiano idee e preferenze, ma bisogna trovare il modo di confrontarsi propositivamente». «Il nostro è un genere di intrattenimento – concludono – e quindi mettiamo nell’arte la maggior leggerezza possibile, con integrità e dignità, senza essere mai volgari o scadere nella banalità. In fondo il genere che facciamo ha allietato il pubblico nel periodo della guerra, quindi è nato con l’energia necessaria per alleggerire gli animi. Oggi non siamo in guerra, ma c’è sempre il bisogno di questo spirito!».

 

Elisa Russo, Il Piccolo 22 Dicembre 2021

 

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