Dopo alcuni concerti a Trieste l’estate scorsa nei suoi “soliti luoghi insoliti” (Ponziana, Roiano, la terrazza del Revoltella) sono seguite tante date in giro per l’Italia, ma mai in regione. Toni Bruna torna dal vivo in un weekend speciale che lo vedrà condividere le serate con Aldo Becca, dall’Emilia Romagna un cantautore fuori dagli schemi con diversi album all’attivo (uno dei quali è stato inserito dalla rivista “Rumore” tra i cento dischi essenziali del genere). I due artisti, accomunati da una visione pura della musica «ci sentiamo – dicono – umanamente affini», suoneranno: venerdì alle 21 a Gradisca d’Isonzo al Baricentro di via Campiello Giovanni Elmo 2, sabato alle 20.30 a Gorizia alla Casa del Popolo di Piazza Nicolò Tommaseo/ Piazzutta e domenica alle 20 ad Aiello del Friuli al Circolo Culturale Civico 37 di via Rossini 37, in quest’ultima serata in provincia di Udine si aggiungono al programma gli Autostoppisti del Magico Sentiero, progetto nato da Fabrizio Citossi, già membro di Rive No Tocje, realtà molto attiva nella scena underground e conosciuta per l’utilizzo quasi esclusivo della lingua friulana.
«Il sistema più efficace – racconta Toni Bruna – è tessere una rete di relazioni umane, conoscere qualcuno che ascolta il tuo disco e gli piace è come essere già entrato a casa sua. Con Aldo Becca è stata una di quelle classiche, come le chiamo io, “tonibrunàde”: avevo suonato al Freak Out di Bologna, un bellissimo club, ed era venuto ad ascoltarmi portandomi una serie di doni splendidi come una bottiglia di nocino fatto in casa. Ci siamo lasciati dicendoci che avremmo fatto qualcosa assieme e mi fa sorridere pensare che ora sia un cantautore di Ravenna a farmi suonare nella mia regione, in posti dove non ero mai arrivato. Non ho mai suonato né a Gradisca, né a Gorizia, né in Friuli, sarà la prima volta. Per le serate sto affinando delle barzellette, freddure, sui friulani, o sui triestini, chissà». Per Toni Bruna sarà un concerto da solo, voce e chitarra, un set un po’ acustico un po’ elettronico, tra qualche inedito, i brani dell’acclamato esordio “Formigole” e il più recente “Fogo Nero”, ineguagliabili esempi di utilizzo poetico del dialetto triestino nei testi delle canzoni. Figlio di esuli istriani insediatisi nella periferia rurale slovena di Trieste, definisce il dialetto “l’unica lingua possibile” e lo utilizza in musica senza finalità goliardica, non per far ridere o per semplice folclore ma per coinvolgere, commuovere, far riflettere. Da qualche anno Toni Bruna vive in Slovenia: «Quando torno a Trieste – dice – sono contento, ma come tutti “i veci” non mi ci ritrovo, la vedo cambiata… Penso al turismo di massa, ai croceristi. Nella mia concezione questa era una città dimenticata da Dio, nessuno mai si sarebbe sognato di venire qui in vacanza». Per ora il tour non fa tappa a Trieste, avrebbe dovuto partecipare alla rassegna “Expoleonica” sulla Napoleonica che per intoppi burocratici è slittata (non più a giugno, dovrebbe tenersi l’8 settembre). È inserito però nel cartellone di TriesteEstate nella sezione curata dall’Hangar/ Tact nelle periferie: sarà il 24 giugno a Servola con il suo progetto Keope, duo formato assieme a Marcus Rossknecht.
Elisa Russo, Il Piccolo 16 Giugno 2023
